V. Locorotondo: Loporchio non ci sta: "Scarso si, venduto mai!"

26 gennaio 2010

di IVAN LUPO
Partiamo dal minuto 93 di Victoria Locorotondo - Liberty Molfetta, gara disputata domenica scorsa sul terreno del Viale Olimpia della cittadina itriana.
Blugranata e biancorossi si apprestano a terminare la gara sull'1-1, mancano pochi secondi al fischio finale del sig. Basso di Taranto, quando l'argentino del Liberty, De Porras (gia' autore del primo gol biancorosso) tenta il tiro della disperazione.
Forse sorpreso, o forse coperto da compagni ed avversari, il portiere del Victoria Dario Loporchio (nella foto) non trattiene la sfera che va ad insaccarsi alle sue spalle. E' il gol dell'1-2 e, subito dopo il fischio finale, le emozioni contrastanti sui due fronti sono evidenti. La gioia dei biancorossi (squadra e tifosi) fa da nota stonata alla delusione di Loporchio e compagni e dei tifosi itriani che inscenano una vibrata contestazione all'indirizzo, in particolare, proprio dell'estremo difensore reo, a loro modo di vedere, di essere un amatissimo ex dalle parti di Molfetta. La parola che riecheggia insistente nei pressi del Viale Olimpia e' "Venduto"; il bersaglio, manco a dirlo, e' proprio lui assieme a mister Terracenere (quest'ultimo molfettese doc). Per lasciare lo Stadio ci vuole l'intervento dei Carabinieri.

"Dragone", questo il soprannome guadagnato sul campo da Dario Loporchio, nato a Bari 35 anni fa, non ci sta. Il suo, da domenica, e' un orgoglio ferito.
Nessuno in tanti anni di onorata carriera (il portiere e' anche rappresentante dell'Associazione calciatori) aveva mai messo in dubbio la sua moralita' e gli stessi addetti ai lavori da noi contattati per avere un parere in merito metterebbero la mano sul fuoco sull'onesta' dell'uomo, prima, e del calciatore poi.
Eccellenzapuglia ha allora pensato di dare spazio a qualche pensiero in liberta' del portiere (o ex portiere?) del Locorotondo anche per dargli modo di rispondere ai tanti commenti giunti al nostro sito nel post gara (leggi i commenti).
Dario Loporchio ha accettato di buon grado la proposta e, dopo un breve sfogo con l'autore dell'articolo ("Mi potevano chiamare scarso, ma venduto mai!") ci ha inviato cio' che di seguito potete leggere:

" Doveva essere la Domenica del mio riscatto, la partita che doveva far capire a chi non mi aveva riconfermato (Canonico e co. n.d.R.) che aveva sbagliato alla grande. Invece è stato come vivere un incubo; quando ho visto entrare la prima palla in rete ero sconvolto, poi i miei compagni a cui proprio oggi avevo chiesto di farmi un regalo facendo una prestazione eccellente sono riusciti a pareggiare. Ma al 93' mi è caduto il mondo addosso, non sentivo più niente neanche gli insulti e le grida contro di me. Essere stato insultato, minacciato, scortato dai Carabinieri, chiamato venduto è stata una senzazione bruttissima vedere tantissima gente inveire contro di me quasi avessi ammazzato qualcuno.
Purtroppo viviamo nella cultura del sospetto è questo è un grande limite di tutto il Calcio Italiano professionista e dilettante.
Comunque sappiate che non lascerò che nessuno infanghi il mio onoratissimo nome, perchè ho 35 anni e sono stato sempre leale e corretto nei confronti di tutti.
Per poter ricominciare però, Martedì alla ripresa degli allenamenti, dovrò avere la Fiducia della Società, dell'Allenatore e dei miei compagni di squadra".

Sara', dunque, oggi il giorno del dentro o fuori per Dario Loporchio. Di certo non sara' un giorno come tutti gli altri perche' andar via per motivi tecnici ci puo' anche stare, ma lasciare la propria squadra con l'ombra del sospetto non e' nelle sue corde.

Noi di Eccellenzapuglia, nel nostro piccolo, ci sentiamo di appoggiare pienamente "Dragone" certi che sia stata solo la tensione della gara a causargli quei momenti di defaillance. Ai tifosi itriani, sicuramente colti dalla rabbia del momento, consigliamo di tenersi stretto un grandissimo uomo, prima che un grande portiere!