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L'INTERVISTA / Lorenzo Catalano: "Attendo la chiamata giusta"

06 novembre 2010
di CLEMENTE CALABRESE
E’ in spasmodica attesa di una chiamata da parte di qualche club.
Si tratta di Lorenzo Catalano quarantenne allenatore barese (NELLA FOTO) che inspiegabilmente è fermo ai box.
Pare quantomeno sorprendente infatti vedendo il suo curriculum da tecnico che stia ancora in attesa di una collocazione lavorativa. Il figlio dell’indimenticato Biagio Catalano, prima giocatore e poi allenatore in seconda del Bari per tantissime stagioni vanta ben otto campionati come trainer nel settore giovanile biancorosso, una esperienza molto positiva e formativa in cui raggiunse la finale giovanissimi nazionali contro l’Inter di Santon e Obi. Poi il passaggio “ai grandi” a Martina in prima Divisione, in eccellenza Casarano, Liberty Bari e Real Altamura.
Come dimenticare la splendida annata 2008/2009 alla guida del Liberty in cui conquistò la finale regionale dei playoff con l’Ostuni sfiorando l’ accesso alla fase nazionale e contemporaneamente arrivò all’ultimo atto della coppa Italia sfidando il Casarano che vinse il campionato.

Mister Catalano che giudizio si è fatto del torneo di Eccellenza dopo undici giornate?
E’ un campionato livellato, non c’è la squadra attrezzata per la fuga. Vedo molto bene per la vittoria finale oltre alle solite compagini anche Martina e Bisceglie che hanno organici di spessore. Attendo una reazione importante dal Liberty Monopoli, una formazione che fino ad ora si sta esprimendo al di sotto delle aspettative.

Chi gioca il miglior calcio?
Senza dubbio il Tricase, puntano su un gioco palla a terra, veloce e offensivo, vanno in rete sempre giocatori diversi a testimonianza che i meccanismi della manovra funzionano alla perfezione.

Si aspettava così in alto in classifica il Locorotondo?
Sinceramente no, è una situazione che mi sorprende, comunque merito al tecnico De Fuoco che sta lavorando molto bene.

Da ex addetto ai lavori del Bari come giudica il momento dei biancorossi?
Sicuramente non è una situazione facile, quattro sconfitte consecutive sono pesanti da affrontare sia per i giocatori che per l’allenatore. Credo che il momento negativo possa dipendere da un cambiamento della preparazione: come si sa le formazioni di Ventura hanno un calo nel girone di ritorno, ritengo che quest’anno lo staff tecnico biancorosso abbia modificato il programma di lavoro per avere calciatori brillanti sotto l’aspetto atletico più avanti, ora vedo calciatori che arrivano sempre in ritardo sul pallone e che faticano a mantenere il passo degli avversari.

Come spiega nonostante il suo curriculum di tutto rispetto il fatto di essere ancora in attesa di una collocazione?
E’ una domanda che mi pongo quotidianamente, alla quale però non riesco a dare una risposta. So solo che la voglia di tornare in campo di sposare un progetto ambizioso e vincente è ad un livello altissimo. Credo senza presunzione di aver un buon curriculum, mi auguro che molto presto qualcuno si ricordi che può contrare sul mio apporto. Che sia serie D o Eccellenza non fa molta differenza, l’importante che ci sia fame di successi, voglio vincere anche io, infatti in ogni gara non faccio troppi calcoli, amo fare sempre un gol in più dell’avversario.

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