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MARUGGIO / Pignatale, esempio di umiltà e professionismo

23 settembre 2010
di MARIA LANZO
Con un gol, un assist e un rigore procurato, è stato il vero e proprio mattatore della gara con il Racale.
Daniele Pignatale assomiglia a un grande centravanti del passato, che tanto ha fatto le fortune della
sua squadra. Daniele Massaro era, infatti, indispensabile e decisivo, anche se partiva dalla panchina o
non era considerato titolare dai suoi allenatori.
Non somiglierà fisicamente al suo omonimo più famoso, ma la zampata, lo spunto da predatore dell’area, non mancano di certo al folletto giallo-blu.
Uomo-partita, dunque, nella gara contro lo squadrone Racale. Quei nomi altisonanti scesi in campo al “Demitri” avrebbero potuto incutere timore a chiunque. Ma non a lui, capace di tenere sotto scacco, per oltre un’ora, la retroguardia leccese.
E’ un tipo taciturno, Daniele, ragazzo educato, “professionista serio “, stacanovista degli allenamenti. Mai una lamentela, mai un mugugno, mai una parola fuori posto. Lui è fatto così: accetta con sportività e compostezza tutte le decisioni del mister, anche quando queste non lo vedono protagonista fin dal primo minuto.

Eppure non deve essere facile riuscire a sentirsi importanti partendo dalle retrovie.
«Non ho mai considerato la panchina come un handicap, ma anzi come uno stimolo a migliorarmi» confessa Pignatale. «Ritengo che impegno, serietà e professionalità siano qualità che prescindono dalla categoria in cui si gioca, o dal minutaggio che il mister ti concede. Io cerco sempre di prendere il meglio da ogni allenamento, restando tranquillo al mio posto. I musi lunghi o i mugugni non fanno altro che creare malumori e tensioni all’interno dello spogliatoio».

Ma che cosa si aspetta l’attaccante tarantino da questa stagione?
«A livello personale non ho pretese eccezionali, più che altro spero di farmi trovare sempre pronto all’appello. Il mio pensiero principale va soprattutto alla squadra, per la quale mi auguro il traguardo di una salvezza tranquilla. Tutto il gruppo se la merita davvero, un gruppo eccezionale, capace di una reazione immediata alle sberle rimediate in quel di Sogliano. La prestazione contro il Racale ne è la dimostrazione lampante».

Parole che trasudano umiltà ed attaccamento alla maglia, cui dice di voler giurare amore eterno, quelle stesse caratteristiche che lo hanno imposto come l’autentico idolo del tifo giallo-blu.

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