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Massafra - Manduria: Gli umori opposti dei due spogliatoi nel post derby

22 gennaio 2010
di ANTONELLO PICCOLO
Tra Massafra e Manduria vince la squadra più quadrata. Gli ospiti s’impongono per 2-0, grazie alle reti siglate nella ripresa da Micca e Potì. Tre punti che allontanano gli uomini di Luigi Bruno dalle zone calde della classifica, mentre per i giallorossi di Gioacchino Marangio la permanenza in Eccellenza inizia a diventare un miraggio.

«Siamo riusciti ad espugnare un campo, notoriamente, difficile – afferma il trainer biancoverde, Luigi Bruno (nella foto in alto) – raccogliendo punti importanti per la salvezza. La squadra si è espressa in modo giudizioso, ponendosi, sin dalle battute iniziale, in modo propositivo. Nell’occasione della doppia espulsione, noi abbiamo perso Amadù, giocando per oltre un’ora con un under in più rispetto al Massafra (tra i locali è stato espulso lo juniores Chimento). Ciò nonostante abbiamo retto bene il campo, gettando le basi per poter costruire un risultato importante».

Manduria agevolato dalle defaillance difensive massafresi che hanno spianato la strada verso il successo.
«Il Massafra ha creato davvero poco, nell’arco dei 90’. L’unica opportunità seria per segnare, l’ha avuta nella ripresa, su un calcio di rigore, assegnato in modo generoso dal direttore di gara e poi parato da Negro. Per quanto concerne le nostre realizzazioni, siamo stati bravi a sfruttare al meglio le loro indecisioni. È un successo, che interrompe il momento poco felice della squadra, rigenerandola – conclude Bruno - in vista della difficile sfida di domenica, contro il Trani».

Tra i massafresi c’è sgomento per la situazione critica che dura da oltre due mesi. Il tecnico Gioacchino Marangio (nella foto a destra), ancora a secco di punti dopo tre gare, appare visibilmente contrariato dall’atteggiamento, poco incisivo, mostrato in campo dai suoi uomini.

«E’ mancato – spiega mister Marangio - quell’atteggiamento tipico da squadra che realmente vuol tirarsi da una situazione compromettente. Siamo stati inconcludenti in avanti e insicuri dietro. In questo modo abbiamo permesso agli avversari di conquistare l’intera posta in palio. Problemi che mi preoccupano non poco, poiché risultano una costante. E’ un Massafra – aggiunge Marangio – che ha dei limiti seri e correggerli non è facile. Credo, poi, che all’interno del gruppo ci sia troppo timore. Lo si evince dal modo in cui si pone: si rinuncia a giocare e non si riescono a fare nemmeno tre passaggi di seguito. Della prestazione con Manduria non saprei proprio cosa salvare».

Un Manduria che ha vinto, con merito si, ma senza strafare.
«Il Manduria ha sfruttato a dovere la maggiore tranquillità, dettata dalla posizione di classifica».

(G.d.M.)

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