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Manduria Sport: E' polemica a distanza tra Giannini e Blasi

21 gennaio 2010
di MAURIZIO PASCULLI
Il Manduria cerca di ritrovare l’armonia . Condizione indispensabile per poter proseguire con rinnovato entusiasmo, il proprio cammino verso la salvezza. La terapia migliore per un paziente ancora convalescente, qual è da considerare la formazione messapica, è il lavoro: meglio se accompagnato da risultati positivi. E' la ricetta che il tecnico manduriano ha deciso di adottare.

Ma impegno e dedizione rischiano di essere vanificati da polemiche e diatribe che con il calcio giocato hanno poca attinenza.

L’ultimo episodio che ha alimentato il fuoco della polemica alcune dichiarazioni dell’ex presidente di Manduria e Taranto, Luigi Blasi (nella foto in alto), che ha definito “sospetto ed interessato” il sostegno economico in favore del sodalizio messapico da parte dell’ex sindaco di Manduria, l’imprenditore Antonio Calò.

La replica da parte della società non si è fatta attendere. A farsene carico, direttamente, è il neo presidente Cosimo Giannini (nella foto in basso).
«Tengo a precisare – puntualizza Giannini - che solo grazie alla disponibilità e all’impegno finanziario, ma non solo, delle aziende Eden 94 della famiglia Leone, Griffe & stock, di Angelo Panariti, dell’imprenditore Pierpaolo Erario, di Roberto Menza, di Gigi Stano e del presidente del Comitato che si propone di affiancare la società e che conta oltre cinquanta aderenti, che siamo riusciti a salvare il calcio manduriano che, dopo le dimissioni, di Gregory Leone rischiava di rivivere i fantasmi del passato. In particolare mi preme evidenziare la piena e consueta, sensibilità dimostrata da Antonio Calò pur non essendo, per sua stessa ammissione, particolarmente appassionato di calcio, ritenendo, a ragione, che le fortune della formazione bianco verde possano costituire un importante strumento di valorizzazione del territorio. Sostegno che ha confermato anche in questo difficile frangente.
Pertanto - conclude Giannini - non posso che ringraziare lui e tutti coloro che hanno evitato, a pochi anni di distanza, una nuova catastrofe per il calcio manduriano».

(C.d.G.)

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