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Copertino: Contro il Nardo' c'e' da vendicare la beffa dell'andata

06 gennaio 2010
di ANTONIO CALO'
Il successo ottenuto ad Altamura nella seconda giornata di ritorno dell’Eccellenza pugliese ha permesso al Copertino di restare tra le big assolute del torneo alla vigilia del derbissimo casalingo contro il leader Nardò.

Eppure nessuno, dopo la sfida di andata vinta per 2-0 dai granata, avrebbe osato ipotizzare che la partita di ritorno sarebbe assurta al ruolo di vero e proprio big-match.
Tra i rossoverdi copertinesi, i centrocampisti Giuseppe Branà ed Andrea Corallo sono ex del Toro, ma un ex del sodalizio neritino è anche il tecnico-rivelazione Gianfranco Castrignanò (nella foto), che sulla panchina granata è stato vice di Totò Nobile in serie D.

«Chi ha la fortuna di lavorare nel Nardò conserva sempre nel proprio cuore un gran bel ricordo – afferma il trainer del Copertino – Si tratta di una piazza fantastica, che regala sempre delle emozioni, sia quando tutto va a gonfie vele, sia nei momenti in cui le cose non funzionano al meglio. Ricordo che nella prima stagione nella quale ho fatto parte dello staff tecnico del Toro ci siamo piazzati secondi dietro al Manfredonia ed abbiamo disputato senza successo i play off, mentre nella seconda Nobile andò via durante il campionato ed io lo seguì».
All’andata, il club presieduto da Maurizio Fanuli ha perso il derby esterno contro il Nardò.
«Per quanto la squadra ha saputo esprimere in campo, soprattutto nella ripresa, avremmo meritato migliore sorte, ma Danilo Bassi, portiere del team granata e nostro ex, ha compiuto una serie di grandi interventi, negandoci la gioia del pareggio – rammenta Castrignanò – Proprio dopo avere mancato di un soffio la rete dell’1-1, poi, i nostri rivali hanno raddoppiato in contropiede, chiudendo i conti».

Castrignanò ammette che non si sarebbe aspettato di presentarsi al match di ritorno in una posizione di classifica tanto lusinghiera.
«Non lo avrei mai immaginato – dice il tecnico – Per noi essere così in alto è motivo di orgoglio e di soddisfazione, ma sappiamo bene di dovere affrontare un complesso che è fortissimo».

(G.d.M.)

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