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Manduria: Detto, fatto! Si dimette il presidente Gregory Leone

14 dicembre 2009
di GIOVANNI GULLI
In una conferenza stampa convocata dalla proprietà del Manduria, il presidente in carica, Gregory Leone (nella foto), ha annunciato il proprio disimpegno dalla gestione della società messapica.
L'antefatto della conferenza stampa odierna è da rintracciare nel dopo-partita della gara di ieri, persa per 1-0 contro il certamente più quotato Nardò, vice capolista e al cospetto del quale la squadra biancoverde sicuramente non ha demeritato; al termine della stessa, uno sparuto gruppo di tifosi ha preso di mira i due componenti della società manduriana, Eupremio e Gregory Leone, rispettivamente padre e figlio e presidenti onorario ed effettivo, invitandoli in maniera certamente poco garbata a farsi da parte ed evocando in causa altre presidenze del passato.
“Non ci si diverte più”, apre così la conferenza stampa un amareggiato Gregory Leone.
Passa in rassegna alcune cifre della gestione corrente, in cui, a fronte di introiti dalle gare casalinghe per € 9300 lordi, si affiancano gli introiti derivanti dalle sponsorizzazioni per € 13300 dei quali solo 7300 provengono da aziende della cittadina messapica.
Qui interviene come un fiume in piena Eupremio Leone, il quale non ha alcun timore ad affermare che la città non ha risposto come ci si sarebbe aspettato (non fosse altro che il campionato di spettanza, a tre giorni dall'inizio della stagione, non era certamente l'Eccellenza ma una categoria inferiore – n.d.r.), a differenza di quanto fatto da imprenditori di Avetrana, Grottaglie e Francavilla Fontana che hanno contribuito alla causa biancoverde.
“Manduria non dà nulla eppure si permette di contestare. Talvolta anche senza pagare il biglietto”, ribadisce la famiglia Leone.
“Questa proprietà ha condotto il Manduria dalla prima categoria all'Eccellenza e i tifosi (una minoranza sicuramente n.d.r.) ringraziano così”.
Critiche piovono anche nei confronti del Comune, da qualche settimana anche commissariato, che aveva promesso ma nulla ha poi dato. La dirigenza, contattato l'attuale commissario, dallo stesso ha solo ricevuto una promessa di un contributo, ma non prima del mese di aprile, praticamente a stagione quasi finita.
A Gregory Leone chiediamo se le dimissioni sono da intendersi come irrevocabili. Riceviamo una risposta affermativa ed anzi viene chiesto anche di farci portavoce presso imprenditori disposti a subentrare, fermo restando che “questa proprietà comunque garantirà tanto gli impegni correnti quanto quelli fino al termine della stagione, semprechè nel contempo non subentri un nuovo gruppo imprenditoriale disposto a gestire il calcio a Manduria”.
Alla conferenza, poi, è intervenuto anche un gruppo di tifosi, alcuni dei quali, per altro, troviamo regolarmente in trasferta i quali, nell'ambito di un dialogo civile e corretto, hanno avuto anche un confronto positivo e sereno con la dirigenza del Manduria.
In chiusura, l'impressione che se ne è ricavata è che certamente la dirigenza del Manduria, sull'onda emotiva di una contestazione certamente fuori luogo, vista la posizione di classifica che la squadra occupa, ha inteso dare una scossa a tutto l'ambiente, affinché lo stesso possa trovare al proprio interno le necessarie risorse per ripartire e tornare a mostrare il volto buono del calcio, precisamente quello di una squadra che è stata in grado di conseguire ben cinque vittorie consecutive, alcune delle quali contro avversari come Trani, attuale capolista, e Lucera, nonché imporre il pari a squadre altrettanto forti come il Terlizzi.
Non vogliamo credere che per colpa di pochi una squadra e una società possano o debbano essere messi in discussione in questo modo. L'auspicio è che la famiglia Leone torni presto in sella alla società e che magari possa anche essere affiancata da nuovi imprenditori che portino una ventata di ottimismo, competenza, per i rispettivi ruoli, e ulteriori risorse, non solo economiche.

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