
A cura di: Antonio Villani
La Gazzetta del Mezzogiorno
«I gialloblu non si arrendono» dice il presidente Giuseppe Dinisi (foto: usdaudacecerignola.it).
Il Cerignola, penultimo nel campionato di Eccellenza, non sembra aver alzato “bandiera bianca”. «La speranza è l’ultima a morire – dice il patron - continuiamo a credere nei playout e quindi nella salvezza».
Il Cerignola, penultimo nel campionato di Eccellenza, non sembra aver alzato “bandiera bianca”. «La speranza è l’ultima a morire – dice il patron - continuiamo a credere nei playout e quindi nella salvezza».
Sarà, ma la squadra non vince dal 25 novembre ‘07 in trasferta (3-0 sul campo di Molfetta), poi solo pareggi (Massafra, Maglie e Locorotondo) e sconfitte (due di seguito in casa con Lucera e Nardò).
La situazione è davvero drammatica, anche perché le prossime tre partite parlano di una squadra che dovrà affrontare le prime tre della classe. Si parte domenica prossima con il Noci, poi trasferta a Bisceglie e di nuovo in casa con il Francavilla.
Eppure la squadra subisce poco (solo 9 gol nelle ultime 8 partite), ma non riesce a vincere.
«Non bastano i complimenti – continua Dinisi -, servono i punti. Certo non abbiamo demeritato, ma neanche abbiamo raccolto».
«Non bastano i complimenti – continua Dinisi -, servono i punti. Certo non abbiamo demeritato, ma neanche abbiamo raccolto».
Dinisi è amareggiato: è solo.
«Non merito nessun rimprovero né appunto – continua – ai ragazzi fino ad oggi non è mancato nulla e nessuno può dire il contrario. Peccato perché credevo e credo ancora in loro: possiamo farcela».
«Non merito nessun rimprovero né appunto – continua – ai ragazzi fino ad oggi non è mancato nulla e nessuno può dire il contrario. Peccato perché credevo e credo ancora in loro: possiamo farcela».
Mancano le vittorie nonostante la squadra abbia espresso un bel gioco con determinazione, intensità, velocità e ritmo e con l’identica voglia di vincere.
“Ci manca quel pizzico di fortuna che in questi casi non guasterebbe - dice mister Favonio - ci è mancato solo il gol, per cui alla squadra posso rimproverare poco. - Alle volte occorre anche prendere atto che in campo ci sono gli avversari».
Domenica si riprende con un avversario ostico: il Noci. «In questo caso sfonderemmo davvero tutto. Sono sicuro, infatti, che i ragazzi ci daranno dentro».
Domenica si riprende con un avversario ostico: il Noci. «In questo caso sfonderemmo davvero tutto. Sono sicuro, infatti, che i ragazzi ci daranno dentro».
Calcoli, inevitabili, che esprimono la sete di vittoria del Cerignola, che non conquista l’intera posta in palio da tempo. Ora, però, bisogna vincere.
«E’ il momento che ci stiano vicino, alla fine tireremo le somme» - continua il tecnico che spera nel grande pubblico.
Gara importante contro un Noci che cerca di risalire fino alla vetta. «Si preannuncia una partita tirata – ammette il portiere Marinacci -. Vedremo come finirà, ma siamo pronti».
Favonio si aspetta un Cerignola spigliato, volitivo. «Voglio vedere una squadra che sappia stare bene in campo e riesca ad essere propositiva. Non saremo affatto rinunciatari, ma nemmeno sbilanciati. Le nostre intenzioni sono quelle di proporci con delle buone giocate dalla metà campo in su. Dobbiamo ritrovare una nostra dimensione in casa e la condizione ottimale di tutti».
Servirebbe un trittico di partite utili. «Il calcio mi ha insegnato a pensare ad una gara alla volta - dice Favonio - e quindi preferisco non fare previsioni».
Un match delicato, oltre che impegnativo, per i gialloblu dal quale i tifosi si aspettano segnali di rinascita ma, soprattutto, i tre punti per dare ossigeno al morale oltre che alla classifica.
Non si escludono novità, durante queste ore, Favonio potrebbe valutare bene la condizione fisica e mentale di tutta la rosa. Senza dimenticare che bisogna verificare l’evoluzione sanitaria di alcuni elementi, anche se non dovrebbe trattarsi di nulla di preoccupante.
Non si escludono novità, durante queste ore, Favonio potrebbe valutare bene la condizione fisica e mentale di tutta la rosa. Senza dimenticare che bisogna verificare l’evoluzione sanitaria di alcuni elementi, anche se non dovrebbe trattarsi di nulla di preoccupante.
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