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Nardò - N.P. Noci 0-3

18 novembre 2007
Nardò: Di Marco, Malerba, Lanciano, Millan, Ricciato, Calabuig, Tartaglia (72’ Nobile), Sisalli, Zagara, Tenzone, Cillo (52’ De Pascalis) (79’ Formisano) A disp. Di Ponzio, Aloisi, Modesto, Montefusco.
N.P. Noci: Castelletti, Pascullo, Greco, Merola, Galliano, Amato, Palmisano (78’ Ventura), Leone, Prete, Sardella (92’ Leonzini), Apa (87’ Morea) A disp. Basile, Di Donato,Blonda, Santoro.


A cura di: Nardocalcio.com

Una prova davvero imbarazzante consegna il Nardò ad un rovinoso capitombolo casalingo.
Il ritorno al “Giovanni Paolo II” invece di interrompere la miniserie di pareggi casalinghi (Locorotondo e Copertino) segna il primo k.o. interno della stagione. E se il roboante punteggio finale è frutto prevalentemente di una sommatoria di episodi negativi (il terzo gol arriva con i granata ridotti in nove), la sconfitta invece è la giusta e naturale conseguenza di limiti strutturali e di personalità, finora mascherati dalla capacità di sfruttare al meglio i match contro gli avversari meno attrezzati del torneo.
Venti punti conquistati contro le squadre che occupano il lato destro della classifica (resta da affrontare solo il Cerignola), soltanto due punti, in cinque gare, contro le big dichiarate del torneo (e mancano ancora all’appello Bisceglie, Lucera e Francavilla).
E così il Noci vince a mani basse, con una prestazione puntigliosa quanto intelligente, interrompendo una sequela negativa da brivido (tre k.o. consecutivi). La squadra di Ragno chiude ogni varco sugli esterni, non soffre mai l’iniziativa del Nardò e quando riesce a far girare palla a terra e in velocità per i movimenti del tridente offensivo, con Prete supportato da Apa e Palmisano, produce azioni ficcanti e mai scontate.
A centrocampo poi, può contare su un Sardella strepitoso. In giornata di grazia e letale negli inserimenti offensivi, il numero dieci biancoverde decide la gara praticamente in prima persona. Ai baresi poi non difetta una mostruosa cattiveria agonistica. Non interrompono il gioco, con De Pascalis a terra (e successivamente sostituito) nell’azione dalla quale scaturisce il rigore che sotterra definitivamente la gara; spediscono in ospedale il povero Ricciato, colpito da una violenta gomitata che gli frantuma l’arcata dentaria superiore.
Nella giornata in cui per scelta o per necessità Sgobba schiera per intero la truppa dei rinforzi novembrini, compresi gli esordienti Tenzone, Lanciano e De Pascalis (quest’ultimo in corsa e per un brevissimo spezzone di gara), il Nardò palesa per intero la cronica incapacità di fare un tiro in porta e trame di gioco asfittiche e senza efficacia.
Zagaria in avanti resta in balia di se stesso, limitatissimi i supporti dalle fasce, Tenzone fluttua senza costrutto fra le linee: l’ex barlettano mette in mostra una buona tecnica, ma la giocata decisiva, per un motivo o per l’altro, gli resta sempre in canna.
In difesa è Malerba l’anello debole, ma il ragazzo deve fare i conti con lo scarso filtro del centrocampo e due dirimpettai come Apa e Sardella, che sono i migliori in assoluto dello scacchiere biancoverde.
I limitati sussulti del Nardò vengono per altro congelati da una quasi perfetta applicazione della tattica del fuorigioco da parte degli avversari. E quando il meccanismo si inceppa, c’è il primo assistente dell’arbitro a sbandierare fuorigiochi davvero dubbi. Al 6’, per esempio, su Sisalli lanciato a rete da Tenzone e al 27’ quando sugli sviluppi di una poderosa e solitaria progressione di Zagaria, costretto poi a decentrarsi, la bandierina si alza sul servizio in area dell’attaccante neretino.
Al 31’ invece Barbuto sorvola su una dubbia entrata in area di Malerba su Apa.
Quando il Noci gioca in velocità e di prima intenzione crea scompiglio nella retroguardia granata, la riprova al 32’ quando l’affondo viene rifinito da Prete con una sponda per il sinistro di Apa che si infrange sull’esterno del palo alla destra di Di Marco.
E’ in posizione regolare Sisalli al 33’ quando si fionda su un lancio in verticale, ma Castelletti è rapidissimo, in uscita, nel salvataggio di piede, fuori area.
Sembra leggermente più convinto il Nardò in apertura di ripresa.
E al 6’ il primo tiro in porta è di Sisalli, servito da Cillo, che defilato sia pure a pochi passi da Castelletti trova la deviazione del portiere in angolo.
Due minuti dopo il vantaggio del Noci: diagonale di Palmisano, Malerba prova ad intercettare di testa, ma il suo tocco si traforma in un assist per Sardella che, libero a centro area, insacca di precisione di testa.
Sgobba getta nella mischia De Pascalis, ma la reazione del Nardò non si concretizza.
Al 24’ rapida azione di rimessa del Noci e con la difesa granata sbilanciata, Malerba falcia in area Sardella. Azione però forse viziata da un fuorigioco. Non è dello stesso avviso l’arbitro: rigore ed espulsione del difensore granata. Trasforma Apa con una forte botta centrale.
Spinti dall’orgoglio i neretini si riversano in avanti, ma nonostante l’ingresso in campo di Nobile, la reazione è ancora una volta innocua.
Gara ormai segnata, ancor più dopo l’infortunio di Ricciato, condotto in ospedale per accertamenti. A sostituzioni già effettuate il Nardò resta in nove.
Il Noci infierisce siglando il 3-0 con Ventura al 42’ e sfiorando il poker con Morea. Infierisce anche l’arbitro che assegna addirittura cinque minuti di recupero.

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