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MANDURIA / Grave crisi societaria. Giannini rimette il mandato

14 ottobre 2010
di GIOVANNI GULLI
I “rumors” che parlavano dell'apertura di un possibile nuovo scenario sul fronte societario, laddove sembrerebbe essere stato coinvolto finanche il sindaco di Manduria, Dott. Tommasino, in qualità di presidente onorario della società messapica, nelle cui mani il titolo sportivo potrebbe essere stato messo da parte dell'attuale dirigenza, hanno trovato una precisa conferma.
Già nel pomeriggio di lunedì, ma della notizia si è avuta solo la precisa conferma in giornata, è effettivamente giunta all'attenzione dell'assessore allo sport del comune di Manduria, Lucia Stefanì, la lettera con la quale il presidente della società biancoverde, Cosimo Giannini (NELLA FOTO), ha di fatto rimesso il mandato, garantendo il prosieguo della gestione ordinaria solo nel breve periodo.

Detto in altri termini, la società, salvo sviluppi nel mese di ottobre, attende il mercato di metà campionato per poter procedere, in quella sede, alla rescissione del rapporto con gli atleti più quotati e dall'ingaggio più oneroso.
Il presidente del Manduria, Giannini, da noi contattato, ci ha confermato questa inevitabile soluzione e, testualmente, ha affermato che “se fino a sabato sera non saranno intervenuti sviluppi concreti e fattivi da parte dell'amministrazione comunale, nella gara di domenica con il Monopoli, farò scendere in campo i ragazzi della juniores”.

Gli chiediamo, in particolare, a chi è rivolto il messaggio, e Giannini precisa che “in sede di presentazione alla stampa ed ai tifosi, in quel di San Pietro in Bevagna, il sindaco, Dott. Tommasino, aveva pubblicamente garantito che si sarebbe fatto portavoce direttamente presso imprenditori locali e non, per fare in modo che al calcio si avvicinassero anche altre forze economiche e ci dessero una mano. Ebbene, niente di tutto di questo è avvenuto. La parola data non è stata mantenuta. Sappiamo anche bene che il momento di crisi economica impedisce di istituire un semplice contributo da parte del comune a favore della realtà calcistica, ma noi, come attuali dirigenti, non chiediamo questo e non chiediamo tanto”.

Al presidente Giannini fa eco il tecnico del Manduria, Mosca, visibilmente contrariato e scosso per la piega che sta prendendo la situazione societaria.
“Ci sono ragazzi che non prendono lo stipendio eppure stanno dando il massimo. Il morale dei ragazzi, come potrete comprendere, è veramente a terra. Si lavora tanto e purtroppo non si scende in campo con la necessaria lucidità mentale, nel senso che non si riescono a mettere da parte i problemi economici quando si va ad affrontare l'avversario. Domenica, a Bisceglie, mi sono sentito, io come i ragazzi, apostrofare in malo modo e questa cosa davvero non mi va giù”.

A questo punto, non possiamo tacitare alcune considerazioni.
Ai primi di luglio, in sede di presentazione del nuovo tecnico, Mosca, e dei primi nuovi acquisti, fu pubblicamente detto che il budget sarebbe stato limitato e che l'obiettivo era esclusivamente la salvezza. Fin qui nulla da dire. Anzi, una società calcistica che parte con l'intenzione di mantenere i conti a posto e valorizzare il settore giovanile non può non essere lodata.
Il problema è che oggi fare calcio, nelle grandi come nelle piccole piazze, è sempre una scommessa. Ma Manduria, come piazza, riteniamo possa essere una scommessa vincente.
Ai più vorremmo ricordare che l'anno passato, a tre giorni dall'inizio del torneo di Eccellenza, il Manduria era destinato a giocare quello di Promozione. In pochi (tra cui chi scrive) hanno creduto che quella squadra e quella società, ripescate nel massimo torneo calcistico regionale, non solo si potevano salvare ma anche dare qualcosa di più. Ebbene, tutto questo è avvenuto. Perché? Perché la piazza di Manduria ha comunque alle spalle un pubblico di categoria decisamente superiore ed il palmares del titolo sportivo parla chiaro, visto che la squadra della cittadina messapica ha disputato anche campionati, e a buon livello, di serie D.
Come siamo fermamente convinti che ci siano imprenditori locali e delle zone limitrofe che possono accostarsi al calcio ed a questa società, rilevandola in toto o in affiancamento, dando alla Manduria calcistica la necessaria forza economica e societaria per formare un progetto che punti sicuramente alla valorizzazione dei giovani, sulla base anche delle intenzioni manifestate ed attuate sino ad oggi dall'attuale proprietà, ma anche, nel medio periodo, alla radicalizzazione di un gruppo di giovani ed esperti calciatori che restituiscano la giusta dignità ad una squadra fino ad oggi già troppo mortificata nelle prime giornate di questo campionato.

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