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Massafra: La cura Marangio non da ancora frutti. E domenica c'è il Loco.

26 gennaio 2010
di GRAZIANO FONSINO
Giallorossi con l’acqua alla gola. Dopo la sconfitta casalinga contro il Manduria, quello contro l’Atletico Tricase era uno scontro diretto da non fallire.
Invece per gli uomini di Marangio (nella foto) è arrivata la sconfitta, anche se di misura e sugli sviluppi di un calcio di rigore, al termine di un confronto a tratti anche sfortunato per i massafresi, vedi la parata miracolosa nel finale, del portiere dei padroni di casa.
Otto sconfitte nelle ultime undici gare di campionato, in cui i massafresi hanno conquistato solo tre punticini che sono serviti a raggiungere l’anemica quota di 17 punti, che valgono attualmente la quartultima posizione. Una situazione complicatissima.
E pensare che Carrano era andato via dopo un pareggio (1-1) ottenuto in casa contro il Lucera, di certo non un avversario facile, e di certo non si trattava di uno scontro diretto. Il cambio in panchina, almeno sino a questo momento, non ha portato nulla di positivo.
Qualcosa lo si era visto nella prima gara di Marangio. Una squadra maggiormente ordinata, apparentemente meglio messa in campo, che in quel caso si arrese per 2-1 al Trani ma messa al tappeto da due distrazioni difensive, due episodi che poco avevano a che fare con l’andazzo di una gara in cui, gli ionici, si erano ben distinti.
Tutto il “bello” della prima, però, sembra essersi volatilizzato subito dopo. Le ultime tre gare hanno messo in evidenza un Massafra con poche idee, soprattutto in fase offensiva, ma anche in fase di impostazione, dove creare un’azione gol è diventata un’impresa ardua.
Così Gioacchino Marangio, arrivato alla corte del patron Libero con l’intento di risollevare le sorti sciagurate di una squadra con un piede in Promozione, ha ottenuto in quattro partite altrettante sconfitte. Così diventa difficile trovare il bandolo della matassa, intricata più che mai, soprattutto adesso che le giornate a disposizione dei massafresi per una eventuale miracolosa rimonta cominciano a diventare scarse.

Dieci giornate al termine, con 30 punti ipotetici a disposizione. Cinque scontri diretti per la salvezza, con in palio quindici punti, due da giocare in casa davanti al proprio pubblico, e i restanti tre in trasferta. Poi gare complicate come quella in esterna contro Corato, Nardò, Castellana, Copertino.
Questo Massafra comincia ad avere bisogno più di un miracolo che di un bel gioco.
Un miracolo che sta ai giocatori ottenere. Nella prima parte di campionato, e sino a buon punto della parte finale del girone di andata, hanno dimostrato di poter lottare anche contro squadre di rango. Basterebbe ritrovare fiducia e morale. Ma se non arrivano vittorie, come diceva lo stesso Marangio nei primi giorni di panchina, diventa tutto molto più complicato.
Ora la squadra avrà una settimana per rimettersi in sesto e preparare l’importantissimo match casalingo contro il Locorotondo. Altro scontro diretto, che suona questa volta di ultima spiaggia.
È la prima finale per la permanenza in Eccellenza, e non ci saranno appelli. La speranza è di recuperare sia Tondo che, il più presto possibile, anche Piccolo.

(C.d.G.)

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