Liberty Molfetta: Canonico: "Progetto serio, altro che politica!"

09 luglio 2009

da Molfettalive.it
Le idee sono chiare e lo sguardo fiero. Nicola Canonico (nella foto) punta forte sulla sua Liberty Molfetta. Sa che l’attesa è grande e lui vuole trasformarla in entusiasmo.

Senza evitare di mettere i primi puntini sulle i. Il giocattolo deve funzionare alla perfezione. La personalità sembra quella giusta per farlo funzionare.

Quando e come è nata l’idea di riportare il calcio a Molfetta?
L’ho già detto nella conferenza stampa. L’idea è nata quando disputammo i playoff al Paolo Poli. Vidi partecipazione, entusiasmo da parte dei tifosi. C’era grande voglia di calcio, esattamente quello che mancava lo scorso anno a Bari.

Ad un certo punto c’è stata la possibilità che acquisisse il Noicattaro in Seconda divisione. Come mai questa possibilità è naufragata e quanto questa circostanza ha condizionato la scelta di virare su Molfetta?
Avevo un progetto molto più grande per Molfetta, rispetto a quello messo in piedi. Stavamo valutando l’ipotesi di trasferire il titolo del Noicattaro qui da voi. Poi i nostri interlocutori si sono presentati il giorno decisivo senza i bilanci, rendendo impossibile una valutazione, ad esempio, dei debiti. Certo, qualora l’affare fosse andato in porto, sarebbero serviti molti lavori in più per il campo.

Quindi l’ipotesi della Seconda divisione era concreta, non solo fantacalcio?
L’ipotesi era assolutamente concreta.

Nel corso della conferenza stampa ha prospettato l’ipotesi di trasformare, il prossimo anno, il Liberty Molfetta in Molfetta Sportiva. Nome, quest’ultimo, ottenuto (manca solo l’ufficialità) dal Bari Sport, squadra militante in Seconda categoria, in procinto di salire in Prima. Come se ne esce?
Confido nel fatto che altri gruppi usino buon senso e capiscano che stiamo facendo le cose serie, non improvvisate. Io ho accettato questa sfida e non vorrei che sia intesa strumentalmente. Ecco, spero che non ci siano ostacoli strumentali.

A Molfetta c’era stata grande movimentazione all’indomani del fallimento del Molfetta Calcio. Adesso lei ha lanciato questa sfida. La passione dei tifosi è un peso o una fonte di entusiasmo ulteriore?
Guarda, il sindaco è stato chiaro. Ha ribadito che non ci sono soldi, è stato onesto e corretto. Chiedere sostegno economico all’amministrazione è un classico problema estivo, che caratterizza le società calcistiche in generale, non solo in Eccellenza. Mi aspetto che l’attesa del pubblico non sia un fuoco di paglia. Si vincono i campionati solo con il dodicesimo uomo in campo. Gli ultras dovranno sostenerci dal primo all’ultimo minuto. Chiedo ai molfettesi di essere sempre in tanti e appassionati.

A proposito di questo, state pensando a delle formule particolari di coinvolgimento dei tifosi?
Certo. Abbiamo intenzione di avviare un concorso di idee sul logo che caratterizzerà questa squadra d’ora in poi. Abbiamo menti e ragazzi con grandi capacità d’innovazione. Ci sarà un termine per la presentazione di tutti i loghi, poi sarà premiato quello più votato telematicamente dagli ultras. Circa la campagna abbonamenti, agevoleremo i giovani di età inferiore ai 18 anni, realizzeremo delle formule a vantaggio delle famiglie perché vedere le famiglie allo stadio è bellissimo. Per quanto riguarda il costo dei biglietti, stiamo studiando la formula migliore. Posso solo garantire che i prezzi saranno popolari.

La Liberty Molfetta avrà una sede a Molfetta?
Stiamo valutando anche questa ipotesi.

Passiamo alla campagna acquisti. Avete già messo a punto buona parte della squadra, con molte conferme del vecchio Liberty Bari. Avete in serbo una sorpresa, la classica ciliegina sulla torta?
Premetto che confermare molti giocatori dello scorso anno è già stato un grande acquisto. Suarez è un vero colpaccio, ambito dai più importanti club di Eccellenza e da molte squadre di serie D. Abbiamo chiuso con Parente, Uva, Tridente, Carlucci, i fratelli Zaccaro, Loseto, Montecasino, Cataldo. Diciamo che a me piace prima far firmare i giocatori e poi annunciarli. Viceversa rovinerei il lavoro di Milillo e Di Giovanni.

Dando un po’ uno sguardo ai giocatori acquistati, sembra che al centro della difesa, in mezzo al campo e in avanti siate già messi bene. Mancano invece degli esterni. Punterete sugli under?
Gli esterni sono stati l’handicap dello scorso anno, ci stiamo muovendo sulla scelta degli under. In Eccellenza molti li usano sulle fasce e non è semplice acquistare i migliori, vista la grande concorrenza delle squadre di serie D, che hanno bisogno di 5 under in campo. Diciamo che la scelta dei più giovani deve essere molto oculata. Se fatta bene, può essere decisiva per le sorti di una squadra.

Può essere che il portiere sia un under?
Stiamo valutando anche questo, ma non è facile.

E Loporchio?
Loporchio è un ricordo, dobbiamo guardare avanti.

Com’è la situazione per Martino Traversa?
Stiamo trattando, con lui come con tanti altri.

Nella nuova rosa saranno presenti molti molfettesi. Tridente, Carlucci, Uva, Cataldo, il tecnico Di Giovanni. È stata fatta una valutazione puramente tecnica o alla base c’è l’idea che i molfettesi possano rendere al meglio a Molfetta?
Mi ha fatto molto piacere confermare i molfettesi perché mi hanno dato tanto, hanno mostrato di essere affidabili, esprimendo un buon calcio. La loro conferma ha motivi di natura esclusivamente tecnica.

Altro molfettese doc è Giuseppe Paparella…
Purtroppo non siamo riusciti ad accordarci per i suoi impegni lavorativi.

Proviamo a fissare delle scadenze. Vi siete preposti obiettivi a tempo?
Se avessi la lampada di Aladino potrei dire con esattezza quanto tempo ci vorrà per salire in serie D. Io posso dire che con queste riconferme già molto è stato fatto. La scorsa stagione qualcuno dimentica che abbiamo fatto 70 punti. Stiamo valutando con attenzione la possibilità di fare qualche altro colpo, di acquisire una terza punta perché il campionato è lungo. Poi c’è l’esperienza di Di Giovanni e la grande volontà dei ragazzi. Faremo bene.

Si è fatto già un’idea dei principali avversari della prossima stagione?
Siamo ancora in piena campagna acquisti. A fine mercato si potrà fare una valutazione più attenta. Poi sarà il campo a decidere il migliore.

E sul fronte societario, come vi organizzerete?
Ci stiamo organizzando, la prossima settimana ci sarà una comunicazione ufficiale su chi saranno i dirigenti della società, con ruoli e competenze ben definiti. Preciso, tuttavia, sin d’ora che il direttore sportivo è uno solo, Vincenzo Milillo. Non ci sono altri che possono parlare senza neanche conoscere il presidente. Parlino di loro, non della società che io rappresento.

Concludiamo con una provocazione. Per molti la sua operazione ha una matrice soprattutto politica…
Rispondo a questa provocazione in modo molto semplice. Mantenere una squadra d’Eccellenza richiede sacrifici. Il calcio è passione, non strumentalizzazione. Sono venuto a Molfetta per le capacità e le potenzialità della piazza a livello sportivo. Non vengo per un anno e vado via, ma la programmazione è seria. Quelle di natura politica, sono semplici strumentalizzazioni che lasciano il tempo che trovano. Invito chi pensa questo a limitarsi a fare campagna elettorale perché vuol dire che è messo davvero male.

Un appello ai tifosi…
Rinnovo un saluto agli ultras e chiedo loro di coordinarsi al meglio per creare un gruppo dirigente che si interfacci direttamente con il presidente. Devono programmare e gestire la gradinata al meglio, distinguersi per la civiltà del loro sostegno. Chiedo e pretendo massima correttezza.