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Nardò calcio: I tifosi granata: "Noi non sosterremo questo Nardò"

22 agosto 2008
Comunicato stampa Ultras Nardò

In questi due mesi, spesi a cercare di risolvere l’ennesima crisi societaria, abbiamo cercato tutte le soluzioni possibili per tornare ad avere una società seria ed affidabile. Una società capace di fare calcio con serenità e trasparenza ma soprattutto nell’interesse del Nardò. Abbiamo posto due condizioni primarie affinchè questo progetto potesse andare in porto, ossia: il passaggio delle quote a chi investe in prima persona nella Nardò Calcio, ed un taglio netto con la proprietà che ha malgestito questa società fino ad oggi. Questo per mille motivi non è avvenuto e ci ritroviamo, ancora una volta, a fronteggiare una soluzione tampone con scenari ancora meno chiari e con promesse ormai sentite e risentite.
Cogliamo l’occasione per smentire la presenza di un nostro rappresentante ad un incontro tenutosi con l’Assessore Regionale Enzo Russo. Questo è apparso su un articolo de “La Gazzetta del Mezzogiorno”. Precisiamo che questo incontro si è svolto fra l’assessore ed un gruppo di tifosi mossi da iniziative private e personali. Nessun mandato da parte dell’intera tifoseria organizzata, né tanto meno da parte del nostro gruppo è stato dato ad alcuno. Ci teniamo a ribadirlo per una questione di coerenza e perché siamo fermamente convinti che non è questa la strada che porta alla salvezza del Toro.
Per cinque anni abbiamo fatto finta di non vedere. Abbiamo creduto alle puntuali promesse di inizio stagione circa la costruzione di una società seria che possa svincolarsi definitivamente dalla politica. Abbiamo subito l’imposizione di personaggi poco gratificanti per la nostra storia e per la nostra dignità. Tutto per il bene del Nardò. Tutto con la speranza di poter salvare il salvabile e con l’auspicio di un futuro migliore e più chiaro. Oggi ci vengono riproposte le stesse promesse e gli stessi attori. Oggi si sente ancora parlare di deleghe, di incarichi poco chiari e di sacrifici per un futuro migliore. Ma la realtà è ben diversa. Le quote della nuova Nardò Calcio sono ancora nelle mani del vecchio amministratore delegato Cosimo Prete. Non stiamo certo a sindacare sugli obbiettivi da raggiungere. Non ci spaventa lottare per la salvezza e la nostra storia lo dimostra.
Quello che ci spinge, a malincuore, a non sposare questo progetto è la poca chiarezza circa la costruzione della società. Oggi non ci fidiamo più di nessuno. Non ci fidiamo più dell’Assessore regionale Enzo Russo, non ci fidiamo delle sue continue promesse, non ci fidiamo di un’amministrazione comunale capace solo di sfruttare il Nardò in campagna elettorale. Continuare a sostenere questo scempio significherebbe esserne complici e noi non lo siamo. La nostra passione è genuina, priva di ogni interesse che si nasconde dietro questa società. Abbiamo lottato contro tutti ma di certo non saremo noi a dare il colpo di grazia. Oggi noi ci tiriamo fuori. Con rabbia e sconforto siamo giunti alla decisione di non sostenere il nostro Nardò. Lo facciamo con la convinzione di fare la cosa giusta. Per il Nardò prima di tutto, per la nostra dignità e per il rispetto che abbiamo per i valori di un calcio che sempre più è divenuto business e politica. Ci tiriamo fuori con la convinzione di aver dato tutto, forse anche troppo, ad una causa che era persa in partenza. Ci tiriamo fuori perché sentiamo di fare la cosa giusta, forse la più dolorosa ma di certo l’unica nell’interesse del Nardò. Non ci basta più vedere una squadra in campo, delle maglie granata correre, vogliamo chiarezza. Vogliamo trasparenza. Vogliamo gente che faccia gli interessi del Nardò. Vogliamo che si gettino realmente le basi per un futuro solido. Vogliamo tagliare i ponti con tutta la gente che per anni ci ha illusi e traditi. Vogliamo che la nostra lealtà sia ripagata con la stessa moneta. Non abbiamo ostacolato nessuna iniziativa per salvare il Nardò. Siamo stati al nostro posto in attesa degli eventi. Non metteremo i bastoni fra le ruote ma non ci sentiamo neanche di sposare un progetto a cui non crediamo. Non sarebbe giusto. Non vogliamo farlo. E’ una nostra scelta e non chiediamo a nessuno di comprenderla, ma di rispettarla perché giunta dopo un’attenta analisi e da gente che ha dato tutto per questa maglia. Noi non sosterremo il Nardò. E’ una scelta forte e rappresenta l’ennesimo sacrificio da parte nostra. Ci impegneremo a commemorare come merita la figura dell’indimenticabile Erminio D’Elia durante la prima uscita stagionale contro l’Atletico Nardò in coppa Italia, dopo staremo a guardare. Aspetteremo gli eventi. Non conosciamo il Sig. Vergaro, ma abbiamo imparato a nostre spese a non aprire più crediti di fiducia sulla parola. Le nostre esigenze sono: chiarezza, trasparenza e serietà. Auguriamo alla dirigenza, a Mister Lepore ed ai suoi ragazzi le migliori fortune. Noi saremo per una volta spettatori inermi di uno spettacolo che speriamo non abbia un finale già visto e rivisto. Se le intenzioni di risanare la società sono per una volta reali lo vedremo con il tempo. Se questa proprietà ha realmente la volontà di pianificare i debiti e cedere le quote lo faccia, saremo ben lieti di ricrederci, le solite promesse non bastano più. Le parole quotano zero. Rimaniamo disponibili per ogni confronto o chiarimento con tutte le parti in causa ma, oggi Nardò ed i neretini, hanno bisogno di fatti, di chiarezza e di serietà.


DIRETTIVO SOUTH BOYS NARDO’ 2002
ALCUNI ESPONENTI DEL CLUB FEDELISSIMI
MENTALITA’ 1998

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