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A cura di: Antonio Calò
La Gazzetta del Mezzogiorno
Salvo Bianchetti (nella foto) ci ha giocato da avversario, con la casacca della squadra della propria città, dell’Atletico Leonzio e del Barletta, ai tempi aurei del Casarano di Filograna. Ora potrebbe calcare il manto erboso dello stadio casaranese da trainer della compagine rossazzurra.
Da giorni, infatti, il suo nome viene associato al club presieduto da Biagio Maci e lui ammette che la trattativa è in piedi, anche se preferisce non sbilanciarsi circa le probabilità che venga portata a termine in maniera positiva.
«A Casarano c'è chi mi stima ed ha pensato a me quale possibile allenatore della Virtus - dice Salvo Bianchetti - Ne stiamo parlando e nei prossimi giorni verificheremo quali saranno gli sviluppi dei contatti intercorsi con i responsabili del sodalizio rossazzurro. Non è certo il caso, però, di azzardare delle previsioni, non sarebbe elegante».
Bianchetti non nasconde di avere la massima fiducia nella dirigenza casaranese.
Da giorni, infatti, il suo nome viene associato al club presieduto da Biagio Maci e lui ammette che la trattativa è in piedi, anche se preferisce non sbilanciarsi circa le probabilità che venga portata a termine in maniera positiva.
«A Casarano c'è chi mi stima ed ha pensato a me quale possibile allenatore della Virtus - dice Salvo Bianchetti - Ne stiamo parlando e nei prossimi giorni verificheremo quali saranno gli sviluppi dei contatti intercorsi con i responsabili del sodalizio rossazzurro. Non è certo il caso, però, di azzardare delle previsioni, non sarebbe elegante».
Bianchetti non nasconde di avere la massima fiducia nella dirigenza casaranese.
«Nel calcio d’oggi contano i programmi, la serietà, la solidità e la competenza di chi gestisce le società - afferma il tecnico catanese - In quest’ottica, la Virtus dà ampie garanzie. Il che è fondamentale per instaurare un rapporto di collaborazione che funzioni».
L'allenatore etneo conosce bene la piazza casaranese.
«Al Capozza ho giocato più volte da rivale - sottolinea Salvo Bianchetti - All’epoca la società era guidata dal cavaliere Antonio Filograna ed annoverava in «rosa» atleti del calibro di Navone, Palmisano, Di Baia. Ricordo di essere rimasto sempre molto colpito del grandissimo calore della tifoseria rossazzurra».
«A tale proposito, anzi, mi dicono che i supporter virtussini seguono in massa la squadra anche adesso che milita in ambito dilettantistico - prosegue Salvo Bianchetti - Questo fatto dimostra la grande passione che anima gli aficionados casaranesi».
«Rammento che, ai tempi in cui ho giocato al «Capozza » da avversario, effettuavamo il ritiro pre partita presso un noto albergo di Rivabella, nei pressi di Gallipoli - aggiunge Bianchetti - Era il nostro quartier generale prima di ogni incontro».
Qualora approdasse, come da più parti si dà per scontato, alla corte del patron Paride De Masi,
quella con il Casarano non sarebbe, per Salvo Bianchetti, la prima avventura da allenatore in Puglia.
L'allenatore etneo conosce bene la piazza casaranese.
«Al Capozza ho giocato più volte da rivale - sottolinea Salvo Bianchetti - All’epoca la società era guidata dal cavaliere Antonio Filograna ed annoverava in «rosa» atleti del calibro di Navone, Palmisano, Di Baia. Ricordo di essere rimasto sempre molto colpito del grandissimo calore della tifoseria rossazzurra».
«A tale proposito, anzi, mi dicono che i supporter virtussini seguono in massa la squadra anche adesso che milita in ambito dilettantistico - prosegue Salvo Bianchetti - Questo fatto dimostra la grande passione che anima gli aficionados casaranesi».
«Rammento che, ai tempi in cui ho giocato al «Capozza » da avversario, effettuavamo il ritiro pre partita presso un noto albergo di Rivabella, nei pressi di Gallipoli - aggiunge Bianchetti - Era il nostro quartier generale prima di ogni incontro».
Qualora approdasse, come da più parti si dà per scontato, alla corte del patron Paride De Masi,
quella con il Casarano non sarebbe, per Salvo Bianchetti, la prima avventura da allenatore in Puglia.
«Proprio così - ammette - ad inizio carriera ho guidato il Barletta, che all’epoca disputava il campionato di serie C-1. Ricordo con piacere quei tempi e l’affetto degli appassionati del posto».
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