
Da: Portadimare.it
Conferenza stampa del presidente Proto (nella foto) che, dopo un ultimo tentativo di salvare le sorti della società morente, lascia definitivamente l'incarico. Nella sede della società sono accorsi in molti tra giornalisti e tifosi, le frasi del presidente Proto non lasciano speranza, non c'è più nulla da fare: "Sono stato lasciato solo" ha detto, poi ha continuato: "Niente contributi per il risanamento, niente azione mediatrice del sindaco e soprattutto niente main sponsor", è finita.
In casa granata è scattato l’allarme rosso, la notizia però non arriva inaspettata era nell’aria già da una settimana, le avvisaglie c’erano state, inspiegabile altrimenti la fase di stallo che ha caratterizzato il calciomercato. Il presidente Proto ha comunicato, nel corso della conferenza stampa tenuta durante la mattinata, che non intende continuare la sua avventura alla guida del Nardò. La conferenza stampa iniziata intorno a mezzogiorno ha confermato la notizia che tutti i tifosi granata speravano di non sentire mai.
“Dopo aver tentato un ultimo disperato salvataggio mi arrendo - ha esordito Luigi Proto - la mia condizione economica mi impedisce di andare avanti da solo. In via definitiva ed irrevocabile ho deciso a malincuore di dire addio a questa realtà. Un ripensamento è impossibile se permangono queste condizioni, sono stato abbandonato da tutti, a Nardò il calcio non interessa a nessuno.”
Purtroppo, però, questa è ormai storia vecchia. Adesso il Nardò è sprofondato in un baratro da cui sarà difficilissimo potersi rialzare.
In casa granata è scattato l’allarme rosso, la notizia però non arriva inaspettata era nell’aria già da una settimana, le avvisaglie c’erano state, inspiegabile altrimenti la fase di stallo che ha caratterizzato il calciomercato. Il presidente Proto ha comunicato, nel corso della conferenza stampa tenuta durante la mattinata, che non intende continuare la sua avventura alla guida del Nardò. La conferenza stampa iniziata intorno a mezzogiorno ha confermato la notizia che tutti i tifosi granata speravano di non sentire mai.
“Dopo aver tentato un ultimo disperato salvataggio mi arrendo - ha esordito Luigi Proto - la mia condizione economica mi impedisce di andare avanti da solo. In via definitiva ed irrevocabile ho deciso a malincuore di dire addio a questa realtà. Un ripensamento è impossibile se permangono queste condizioni, sono stato abbandonato da tutti, a Nardò il calcio non interessa a nessuno.”
Purtroppo, però, questa è ormai storia vecchia. Adesso il Nardò è sprofondato in un baratro da cui sarà difficilissimo potersi rialzare.
"Mi hanno silurato tutti!". Queste le lapidarie parole di Proto (nella foto col sindaco di Nardò Vaglio) a microfoni spenti.
Niente contributi per il risanamento, niente azione mediatrice del sindaco e soprattutto niente main sponsor. Queste le premesse per gettare la spugna.
Proto aveva concordato un sistema di risanamento dei debiti, aveva progettato tecnicamente il passaggio di ragione sociale da SRL a ASD, aveva ottenuto gli accordi di base per gestire lo stadio autonomamente come si addice ad una grande società, aveva di fatto allestito una squadra competitiva, ma tutto questo è stato ridotto in cenere dalle logiche spartitorie di frange di potere politico sempre più voraci.
Così ha voluto la "proprietà".
Ha voluto la fine del progetto-Proto. Ora la "proprietà", quella che in questi anni ha fatto sprofondare il Toro nella voragine dei debiti fuori controllo deve assolutamente cercare una soluzione immediata. Deve mettere subito in campo uomini e risorse per salvare il Nardò da fine certa. Deve venire allo scoperto e non tirare i fili occultamente. Il Nardò deve vivere. Della sua eventuale fine devono rispondere i veri mandanti davanti a tutti. Una volta per tutte.
A Proto va il nostro ringraziamento incondizionato per aver cercato in tutti i modi di portare avanti tra mille difficoltà una nave piena di falle. Non è bastata la sua intelligenza e la sua caparbietà. Tutti si sono serviti di lui nel momento del bisogno per poi farlo fuori quando stava riuscendo a risolvere i problemi atavici del Nardò. Domani Luigi Proto potrà camminare a testa alta nella sua città, una città che non lo merita. Grazie Presidente.
Niente contributi per il risanamento, niente azione mediatrice del sindaco e soprattutto niente main sponsor. Queste le premesse per gettare la spugna.
Proto aveva concordato un sistema di risanamento dei debiti, aveva progettato tecnicamente il passaggio di ragione sociale da SRL a ASD, aveva ottenuto gli accordi di base per gestire lo stadio autonomamente come si addice ad una grande società, aveva di fatto allestito una squadra competitiva, ma tutto questo è stato ridotto in cenere dalle logiche spartitorie di frange di potere politico sempre più voraci.
Così ha voluto la "proprietà".
Ha voluto la fine del progetto-Proto. Ora la "proprietà", quella che in questi anni ha fatto sprofondare il Toro nella voragine dei debiti fuori controllo deve assolutamente cercare una soluzione immediata. Deve mettere subito in campo uomini e risorse per salvare il Nardò da fine certa. Deve venire allo scoperto e non tirare i fili occultamente. Il Nardò deve vivere. Della sua eventuale fine devono rispondere i veri mandanti davanti a tutti. Una volta per tutte.
A Proto va il nostro ringraziamento incondizionato per aver cercato in tutti i modi di portare avanti tra mille difficoltà una nave piena di falle. Non è bastata la sua intelligenza e la sua caparbietà. Tutti si sono serviti di lui nel momento del bisogno per poi farlo fuori quando stava riuscendo a risolvere i problemi atavici del Nardò. Domani Luigi Proto potrà camminare a testa alta nella sua città, una città che non lo merita. Grazie Presidente.
a cura di Portadimare.it
a cura di Nardocalcio.com
a cura di Michele Piccione
Nessun commento:
Posta un commento