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Nardò Calcio: Il "tradimento" di Antonio Toma

29 maggio 2008
A cura di: Salvatore Manca
La Gazzetta del Mezzogiorno

Solo pochi giorni fa aveva parlato di programmi futuri del Nardò, di una squadra quasi pronta per puntare al successo finale, di una stagione ricca di soddisfazione per i tifosi granata.
Ma solo qualche ora più tardi, proprio a questi ultimi, ha riservato tanta delusione.
Perché Antonio Toma (foto: nardocalcio.com), nuovo braccio destro di Antonio Conte al Bari, non solo non è più l’allenatore del Nardò, ma soprattutto perché lo ha fatto senza dire nulla al presidente, ai dirigenti, ai tifosi che credevano molto in lui.
Una scelta quella di lasciare Nardò per altri incarichi che poteva tranquillamente esser fatta alla luce del sole, spiegandone magari le ragioni. E invece, per la seconda volta, così come è accaduto tre anni fa, Toma ha deluso l’ambiente granata con un comportamento non proprio da professionista.
«Sono profondamente deluso - dice il presidente Luigi Proto - per come si sia svolta questa vicenda. Capisco la scelta di andare al Bari, ma sul piano umano Toma si è comportato male. Ho appreso la notizia dai tifosi e dalla stampa. Mi avrebbe fatto piacere che Toma me lo avesse comunicato direttamente. Invece, mi ha deluso questo modo di fare. Eravamo già d’accordo e stavamo lavorando per il prossimo anno. In ogni caso credo che non ci sia nessun problema. Morto un papa se ne fa subito un altro. E noi nel giro di pochi giorni avremo un altro allenatore».
E anche radio tifo non nasconde amarezza e delusione per un comportamento ritenuto scorretto nei confronti di una tifoseria che nel corso dell’ultima stagione lo aveva sempre sostenuto e incoraggiato.
«Meglio così - dicono alcuni tifosi - evidentemente Toma non sa cosa significa attaccamento e passione per una maglia».

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