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Nardò Calcio - Real Altamura 0-0

28 febbraio 2008
Nardò: Bassi, Lanciano, Montefusco, Ricciato (91' Lenti), Calabuig, Tartaglia, De Pascalis, Sisalli (79' Zagaria), Presicce, Tenzone (59' Nobile), Millan. A disp: Di Marco, Speciale, Malerba, Cillo.
Real Altamura: De Blasio, Roscia, Loiudice (46' Martimucci), Novelli, Di Benedetto, Tafuni, Gesuito, Maresca (82' Caputo), Costa, Rigetti (75' Esposito), Bellante. A disp: D’Elia, Grazioso, Netti, Basile.

Da: Nardocalcio.com

Si è già esaurita la parentesi felice che aveva lasciato immaginare una palpitante rincorsa di fine stagione.
Contro il Real Altamura il Nardò ripiomba in vecchie consuetudini statistiche. Le due vittorie di fila restano di nuovo un sogno lontano e irraggiungibile, mentre lo stadio di casa torna a trasformarsi in una polizza dal rendimento pressoché garantito per gli avversari. Questo è quanto dicono i numeri.
Sotto il profilo della qualità della prestazione, invece, l’onda travolgente del bel gioco e dei gol a raffica che avevano sommerso il Mesagne, stavolta dura non più di quarantacinque minuti. Manovra corale e spumeggiante, affondi ripetuti sulle fasce (soprattutto dalle parti di De Pascalis), inserimenti centrali degli esterni, esaltano la platea nei primi quarantacinque minuti. Latita però il gol. Sfortuna, imprecisione e talora un eccesso di leziosità producono soltanto un discreto numero di limpide palle gol e tante altre opportunità che rimangono allo stadio potenziale.
E poiché quello del pallone è un gioco ricco di imprevisti e povero di certezze, ecco che nella ripresa lo scenario muta completamente. Non che l’Altamura faccia chissà che cosa. Semplicemente i murgiani approfittano del placarsi della tempesta, per gestire senza troppi pericoli il loro passivo arroccamento dinanzi al fortino difensivo.
Con il passare dei minuti infatti il Nardò si spegne fisicamente, mentre le energie che restano non sono supportate dalle doti che bisognerebbe mettere in campo in tali circostanze: cattiveria agonistica e cinismo, i fondamenti di una mentalità vincente.
Viene meno anche uno sviluppo della manovra fondato sui dettami tattici predicati da Toma, mentre riemerge un esasperato individualismo nella ricerca della giocata sopraffina, che rimane inevitabilmente fine a sé stessa. Anche perché questo Nardò è anche incapace di gettare palloni in avanti alla disperata o fare mucchio in area avversaria, alla maniera dell’Ostuni, per intenderci.
In avvio Toma ripropone gli stessi 11 che hanno maramaldeggiato contro il Mesagne.
Nobile riparte dalla panchina, mentre Sisalli, in dubbio fino all’ultimo, recupera in extremis.
La gara di ostinata resistenza progettata dal Real Altamura traspare subito dallo schiacciamento di Gesuito e Loiudice sulla linea dei tre difensori, nell’ardua impresa di frenare le iniziative degli esterni granata.
E l’avvio ancora una volta pirotecnico del Nardò costringe ben presto anche i tre centrocampisti ad appiattirsi davanti alla difesa.
Costa e Bellante, abbandonati in avanti, passeranno agli archivi come i primi due attaccanti avversari incapaci quest’anno di indirizzare un solo pallone verso la porta di Bassi.
Fin dai primi minuti il Nardò mette in crisi gli avversari sul piano del gioco e dell’intensità.
Di Benedetto e Tafuni sono però difensori che non concedono la minima sbavatura, con il primo al 4’ già pronto a sbarrare la strada all’inserimento centrale di De Pascalis.
Al 10’ tocca a Righetti salvare sulla linea, a portiere battuto, sul sinistro ravvicinato di Tenzone.
Delizioso il lancio smarcante di Sisalli all’8’, che pone Presicce ad un passo dalla porta di De Blasio: il baby granata conclude di esterno destro incredibilmente a lato.
C’è invece il corpo di un difensore avversario a frapporsi sul destro dal limite di Presicce al 25’ dopo una azione tambureggiante di De Pascalis sulla destra.
La fortuna assiste ancora gli altamurani al 32’ quando l’inzuccata in piena area di Millan, azionata dall’ennesimo traversone (stavolta da sinistra) di De Pascalis, si infrange su Ricciato. Sull’esterno sfonda anche Millan al 38’, smanaccia alla meno peggio De Blasio in tuffo e l’esitante Presicce trova l’ostacolo di Tafuni nella deviazione vincente.
Il tempo si chiude con un diagonale rasoterra sul primo palo di De Pascalis, che trova pronto De Blasio alla respinta in angolo.
Il Nardò torna negli spogliatoi tra gli applausi del pubblico e un risultato davvero bugiardo.
Ma la squadra di Toma non è più capace di riproporsi a tali livelli nel corso della ripresa.
Il graduale sparire dalla scena di Sisalli e De Pascalis rendono molto prevedibile l’azione del Nardò, che risente inoltre della imprecisione e lentezza a centrocampo in fase di impostazione di Millan e Tartaglia.
Inutili i tentativi di Toma di rinvigorire la prima linea con gli inserimenti di Nobile e Tenzone. Il Nardò continua ad esercitare senza sosta la sua pressione, ma manca ormai di idee e lucidità. Anche la soluzione dei lanci lunghi in area avversaria si rivela del tutto infruttuosa.
E così sul taccuino resta traccia soltanto di una deviazione centrale di De Pascalis (12’), imbeccato da un lancio di 30 metri in diagonale di Sisalli e di un tentativo fallito dello stesso De Pascalis di cercare la deviazione sottomisura su un pallone filtrato in area.
Il pallone potenzialmente più pericoloso transita sui piedi di Presicce che esita oltremodo e poi si avventura in una improbabile azione personale.
I minuti trascorrono inesorabilmente tra l’ostruzionismo degli altamurani e la netta sensazione di impotenza del Nardò.
E’ 0-0 e la fine delle residue illusioni.

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