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Lucera Calcio: Pitta potrebbe lasciare. Il portiere Capobianco verso Melfi

14 febbraio 2008
A cura di: Costantino Montuori

Fuori rosa da fine gennaio l’estremo lucerino sarebbe prossimo a vestire la casacca gialloverde. Ipotesi di abbandono per Gianni Pitta ventilate negli ambienti del pallone.

Dopo l’inopinata estromissione dalla rosa dell’Usd Lucera Calcio, intervenuta sul finire del gennaio scorso, il diciannovenne estremo difensore lucerino Luca Capobianco (nella foto con la maglia azzurra) non sembra averci messo poi molto a procurarsi un nuovo club, per giunta nella quarta divisione del professionismo ‘pedatorio’.
Impedimenti ‘bagatellari’ lo divideranno ancora per poco dal ricongiungimento con il suo mentore-preparatore, Marco Cervino, alla seconda stagione di fila con il team melfitano.
Troppo esose, al momento, le pretese monetarie che la società detentrice del cartellino, il Lucera Calcio per l’appunto, avrebbe imposto alla piattaforma dirigenziale lucana. In vista di un’intesa da raggiungersi, magari, entro la fine della stagione in essere.
Qualcosa come 12 mila euro, la proposta che la presidenza biancoceleste, avrebbe depositato all’indirizzo di quella gialloverde per affrancare il giocatore da ogni vincolo pregresso.
Per intanto ‘SpiderLuca prosegue nell’allenarsi, con quelli che sino ad un paio di settimane orsono, erano i suoi compagni di squadra. Continua a farlo sul sintetico del ‘Campo Sportivo’ di via Mazzini. Sotto gli occhi estatici di addetti ai lavori, dirigenti, tifosi.
Così si tiene in forma l’ex secondo della Nazionale Italiana Dilettanti, a cui si era unito nella terza edizione del ‘Caput Mundi’, il torneo a valenza europea disegnato per la categoria ‘Under 18’ e disputatosi poco meno di un anno fa in quel di Roma.
Ad accorgersi del talento di Capobianco fu, nell’occasione, il cittì Roberto Polverelli dopo che quel ragazzone alto 1 metro e 91, studente oggi all’ultimo anno presso l’Itcgt ‘Vittorio Emanuele III’, aveva colpito e non poco alcuni osservatori dello staff azzurro.
Nato a Lucera l’11 giugno del 1988, Capobianco è cresciuto calcisticamente nelle Giovanili dell’Unione Sportiva Lucera Calcio 1919, muovendo i primi passi nell’ Officina Sport di Pietro Maiellaro, per poi traslocare alla corte dell’allora Foggia Calcio nell’annata 2001/2002, tra i Giovanissimi rossoneri.
Reduce da un’annata, in cui aveva preso il posto di uno come Antonio Cagnazzo, ‘big’ Luca aveva visto infrangersi i sogni di gloria a seguito di un infortunio patito il 19 marzo 2007 – ironia della sorte a due mesi esatti dalla sua prima convocazione – e sul terreno di gioco di Rini: il ‘buen retiro’ della rappresentativa tricolore.
Per lui una lesione, peraltro estesa, al menisco e stagione archiviata anzitempo. Nonostante i ben 2.610 minuti di gioco messi in fila da settembre a marzo scorsi.
Il resto è storia recente. A partire dalla terapia operatoria, osservata tra la primavera e l’estate e sotto gli occhi vigili di mamma Elvira, arbitro in attività nonché ex atleta del Foggia Calcio ‘in rosa’.
Meno comprensibile la più recente decisione deliberativa, che i vertici di via Indipendenza hanno fin qui assunto, nel riporlo ai margini della prima squadra.
Sembrerebbe che il portierino, si fa per dire, abbia chiesto il saldo di alcune mensilità in arretrato e l’adeguamento degli emolumenti al tasso di crescita delle sue prestazioni sportive. Sulla scorta della sua avanzante modalità di impiego nel campionato di Eccellenza.
Fallita ogni ipotesi di addivenire ad un accordo sul ‘quantum’, il presidentissimo Gianni Pitta, ha disposto il suo allontanamento dal gruppo.
Quali che ne siano cause e concause è materia di lana caprina.
Fatto sta che, l’undici ‘albiceleste’ ora come ora, deve valersi di un diciottenne, l’ex potentino Armando La Mura e non tra le mal dissimulate perplessità del trainer Davide Di Stefano.
Rischi in ottica prospettica? Più d’uno. Il primo, vedersi fuori dal terreno ‘play off’, agguantato con la detenzione del quinto posto in graduatoria.
E con buona pace delle attese nutrite dalla piazza.
Sempre che, il ‘leader maximo’ della struttura societaria leonina, non si appresti ad abbandonare il campo della contesa.
Capitolando, addirittura, di fronte alle lusinghe di un impegno a pieno tempo nella politica attiva (lui che è già consigliere comunale, ndc) e trasferendo il titolo sportivo ad una nascente mini-cordata di imprenditori locali. Proprio quella che sarebbe già pronta ad immettersi sulla plancia di governo della più vivida espressione del calcio cittadino.
Tra qualche settimana se ne saprà di più. Consultazioni elettorali amministrative e non permettendo.

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