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Post partita Noci - Molfetta

19 settembre 2007
Il meglio del match tra Noci e Molfetta (3ª di Eccellenza, domenica scorsa al «De Luca Resta») lo ritroviamo sul fondo, come un tesoro negli abissi degli oceani.
Almeno per quel che riguarda la squadra di Sergio Notariale, in difficoltà per oltre un’ora e poi in grado di pareggiare e rischiare di vincere contro un Molfetta ordinato, lineare, semplice nella gestione della palla e nei movimenti senza sfera.
Molfetta passato con un calcio di rigore, che un Paparella sulla via del pieno recupero s'era procurato e aveva trasformato. Poi, usciti lo stesso centravanti ex Noicattaro per affaticamento muscolare e il regista Amedeo D’Aloia per esaurimento carburante, la partita è diventata un monologo del Noci. Che ha cozzato contro il baluardo Francesco Musacco.
«Abbiamo giocato alla grande nel primo tempo - dice il portiere del Molfetta -, non sono stato mai impegnato. Poi la partita è cambiata, il Noci ha confermato di essere una grande squadra».
Musacco, tranese, 21 anni a dicembre, è stato protagonista di due eccellenti parate e autore dell’intervento decisivo sul tiro dal dischetto (era il 92') dello specialista Tomeo.
«Solo fortuna in quei casi - dice Musacco -. Fortuna e un po’ di intuito».
Tra i protagonisti della trasformazione del Noci (che lamentava le assenze di Leone e Prete e dei «lungodegenti» Dalena e Brigante) nell’ultimo terzo di gara, Daniele Morea (foto: nocicalcio.it).
«Una grande reazione, quella del secondo tempo, quando abbiamo fatto quel che ci chiedeva il mister: grinta, carattere e spinta sulle fasce. Stiamo crescendo - afferma l’attaccante ex San Paolo e Capurso - e anche il finale di oggi lo dimostra. Non ci siamo arresi e alla fine non abbiamo vinto solo per quel benedetto calcio di rigore».
Domani, intanto, la Coppa Italia metterà di fronte Noci e Locorotondo.

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