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Manduria: Chiuso il campionato si aprono dure polemiche societarie

13 aprile 2010
di GIOVANNI GULLI
L'11 Aprile 2010 segna la fine del campionato 2009/2010 per l'U.G. Manduria Sport, formazione neopromossa e ripescata dal campionato di Promozione nel quale avrebbe dovuto militare e che invece, pur catapultata nella categoria superiore nell'imminenza dell'inizio della stagione, si è ben distinta suscitando tra gli addetti ai lavori tanto stupore quanto il giusto riconoscimento per un campionato che, con i 47 punti conquistati, è da annoverare certamente come una meritata e gradita sorpresa (Nella foto: Palazzo degli Imperiali, sede dell' UG Manduria Sport).

A fine gara, negli spogliatoi del “Giovanni Paolo II” di Nardò, abbiamo raccolto le impressioni di uno dei massimi dirigenti della società messapica, il Dott. Gigi Stano, vicepresidente con mansioni esecutive, al quale chiediamo, in maniera molto diretta, tanto un parere sulla stagione appena conclusa quanto i possibili scenari in vista della programmazione della prossima stagione.
“E' stato un gruppo eccezionale che ha conseguito risultati straordinari e, se non ci fossero state troppe tensioni, forse avrebbe potuto competere anche per i playoff promozione”, esordisce un sereno Gigi Stano. “L'allenatore Bruno ha saputo creare un grande gruppo e mantenere la serenità anche quando veniva criticato ingiustamente all'indomani delle cinque vittorie consecutive, cosa che personalmente ritengo davvero assurda”.

Gli facciamo notare che il tecnico di San Donato, all'indomani delle sue dimissioni, poi rientrate, si è trovato con un gruppo privo di elementi importanti come Tondo e Giannotto e con diversi calciatori in precarie condizioni fisiche.
“Certamente ha avuto non poche difficoltà e parte dell'ambiente non gli ha dato nemmeno una mano, giungendo al punto anche di mettere voce in capitolo su aspetti strettamente legati alla gestione della squadra e finanche dei giocatori da mandare in campo; eppure lui ha mantenuto determinazione e dimostrato grande serietà e professionalità”.

Gli chiediamo se lo confermerebbe sulla panchina del Manduria.
“Confermerei lui, lo staff tecnico e in blocco questa squadra”, replica il dirigente manduriano.

Sul futuro della società, vista anche la presenza a Nardò (e non solo a Nardò, n.d.r.) di Luigi Blasi, ex patron del Taranto calcio, il Dr. Stano afferma: “Esplicate le ultime formalità burocratiche, al fine anche di azzerare tutte le cariche e ricreare un'organizzazione di un certo tipo, consegneremo il titolo sportivo nelle mani del sindaco di Manduria (il neo eletto Tommasino), affinché si faccia promotore e dimostri interesse nei confronti del calcio. A Manduria andrebbe rifondato, tanto per cominciare, il settore giovanile, cosa che non si è riusciti a fare nonostante le buone intenzioni. E poi economicamente non si riesce a trovare un coinvolgimento della realtà strettamente locale.

A questo punto, posso senza torto affermare che il Manduria, dopo tutte le vicissitudini registrate negli ultimi mesi, è ufficialmente alla ricerca di un presidente”.

Dopo aver registrato le dichiarazioni del Dr. Stano espressione solo di una parte della dirigenza del Manduria (affermazione che facciamo senza timori di essere smentiti visto i non troppo velati riferimenti), una riflessione ci sia consentita.

Raramente nel calcio si riesce, specie a livelli dilettantistici, a creare una giusta miscellanea tra staff tecnico e squadra. Per non voler essere chiamati presuntuosi o in altro modo, la sensazione che se ne è ricavata a Manduria è che si sia indovinata, se non quella giusta, almeno una con delle basi più che promettenti.
A questo punto, se l'intento è quello di consegnare il titolo sportivo al sindaco della città messapica, l'auspicio è che questi sappia dimostrare una certa lungimiranza e si faccia interprete sia dei sentimenti di chi ha tirato le redini fino ad ora ed operato, riteniamo noi, nel modo migliore per garantire continuità e mantenere la categoria, che portatore, al tempo stesso, di una ventata di novità e faccia del calcio un volano sociale ed economico di sicuro interesse per una cittadina, come quella di Manduria, che possa tornare a calcare i campi calcistici di categorie superiori.

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