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Nardò Calcio - Audace Cerignola 3-1

13 aprile 2008
Nardò: Bassi, Lanciano (20' Malerba), Montefusco, Ricciato, Calabuig, Tartaglia, De Pascalis, Sisalli (26' Camilleri), Presicce (74' Zagaria), Tenzone, Millan. A disp. Di Marco, Lenti, Speciale, Fontana.
Cerignola: Bruno, Landi (81' Pasculli), Piscitelli, Georges, Inchingolo (69' Pinnelli), De Crescenzo, Bove (56' Armenise), Bagnara, Tornatore, Romito, Amantino. A disp. Di Savino, Bottalico, Armenise, Antonaci.

Da: Nardocalcio.com

Tre punti per restare aggrappati ad un teorico obiettivo play-off, anche se appare un’ipotesi supportata esclusivamente dall’aritmetica.
La flebilissima fiammella della speranza resta dunque accesa, anche se l’approdo del Nardò agli spareggi promozione post-campionato risulta strettamente connesso ad una fantascientifica combinazione di risultati, privi di qualsiasi attinenza con la logica che governa da sempre le dinamiche dell’ultima giornata di campionato.
I giochi insomma sembrano fatti e il Nardò, nonostante un vasto campionario di partite sulle quali appuntare le proprie recriminazioni, alla fine non rimpiangerà mai a sufficienza i due punti dissennatamente lasciati per strada contro l’Ostuni, al termine di una partita rocambolesca il cui ricordo perseguiterà chissà ancora per quanto tempo tutti quanti. Conti alla mano infatti il Nardò fallirà il suo obiettivo per un solo, maledetto punto. Dopo quell’assurdo harakiri la musica è cambiata ma non abbastanza per cancellare il divario accumulato e conquistarsi quel posticino tra le prime cinque in classifica, che avrebbe accreditato il Nardò superbo e scintillante di questo finale di campionato come la compagine con le maggiori chance per il salto di categoria.
Contro il Cerignola sono bastati appena due minuti al Nardò per indirizzare la partita sul risultato più atteso, con l’ennesimo gol di capitan Tenzone. Sono seguiti altri venti minuti di bel calcio, di buon ritmo e di belle intese con Sisalli, De Pascalis e lo stesso Tenzone pronti a lanciarsi negli spazi e sfruttare i precisi cambi di gioco di Tartaglia e gli assist filtranti di Presicce, ma stranamente imprecisi nel momento di chiudere definitivamente la gara. Così che il Cerignola ha potuto limitare i danni e restare almeno teoricamente in partita per circa un’ora, facendo leva su una organizzazione di gioco sicuramente superiore alla sua classifica. I dauni abili nel fare pressing e nell’interpretare la fase difensiva con atteggiamento consono alla differenza dei valori in campo, ad un certo punto, favoriti da un calo di concentrazione del Nardò, hanno pure abbozzato un tentativo di reazione, che si è infranta nell’incapacità di Tornatore e Amantino di fare breccia nella zona eccellentemente presidiata dai soliti Calabuig e Ricciato. Attento anche Montefusco decisivo in un recupero in extremis su Tornatore, quando si era ancora sull’1-0. Ancora arrugginito per il lungo stop Malerba che, con la complicità di Bassi, ha regalato al Cerignola il gol della bandiera.
C’è appena il tempo di notare il ritorno all’assetto standard del Nardò con Millan in mezzo al campo e il rientro di De Pascalis sulla fascia destra (Nobile k.o. per una distorsione al ginocchio rimediata giovedì scorso in allenamento va in tribuna), che il risultato è già sbloccato. Presicce, contrastato da un difensore, difende caparbiamente un pallone nei pressi dell’area di rigore cerignolana. Poi da terra tocca in area per Tenzone, che con un tocco evita un avversario e si crea lo spazio per indirizzare un destro rasoterra incrociato laddove Bruno non può arrivare. E’ sufficiente che i dauni superino la loro metà campo, perchè il Nardò aggredisca gli spazi con partenze fulminanti. Al 12’ Presicce, in rovesciata, sulla lunetta di metà campo, libera la corsa solitaria di Tenzone, che però calcia sul portiere in uscita. Passano due minuti e ancora Presicce chiama De Pascalis ad una corsa di 30 metri: l’esterno poi converge ma sul tiro trova la provvidenziale deviazione in angolo di Landi. Al 18’ con un preciso taglio di campo, da destra verso sinistra, Tartaglia propizia la percussione di Sisalli, il cui sinistro incoccia ancora la sagoma di Bruno. Dopo questa avvio vertiginoso la marea granata si placa e il Cerignola, che fino a quel momento non è praticamente esistito prova ad impossessarsi della manovra. Anche se per l’unica vera occasione di marca gialloblù occorre attendere il 41’, quando Tartaglia perde palla sulla trequarti e Montefusco è preciso nel recupero su Tornatore lanciato a rete. Delizioso qualche minuto prima lo slalom in area di Tenzone, tra Bagnara e Inchingolo, concluso con un rasoterra intercettato dal portiere.
Al ritorno in campo il Nardò mostra lo stesso mordente dell’avvio di primo tempo. I granata si mettono di buona lena con l’intenzione di chiudere subito il match. E così, dopo un tentativo di Presicce (5’) che non inquadra lo specchio della porta, il traversone di Sisalli, indirizzato a Tenzone ma intercettato dai difensori (8’), è una sorta di prova generale del 2-0. Che, con i due ad invertirsi i ruoli, giunge puntuale al 16’: tenzone si beve un difensore e dalla linea di fondo mette in mezzo un pallone che Sisalli non può esimersi dallo spingere in rete. La differenza sul piano tecnico e tattico tra le due squadre si fa ancora più enorme dopo l’ingenua espulsione di Romito, che rientra in campo dopo un infortunio senza l’o.k. dell’arbitro e poi si mette anche a protestare. La gara a quel punto prosegue tranquillamente, anche se Tenzone e Millan hanno l’opportunità di triplicare. L’errore in disimpegno di Malerba, abilmente sfruttato da Amantino (38’) con un rasoterra indirizzato sul primo palo, che Bassi in tuffo non riesce ad intercettare, mette qualche piccolo brivido. Ma ci pensa Millan a ristabilire le distanze (43’) sugli sviluppi dell’ultimo angolo della partita. La folla regala probabilmente l’ultima ovazione ai protagonisti di una stagione controversa. Evidentemente il bel calcio consente di metabolizzare anche le più cocenti delusioni.

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