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Nardò - V. Locorotondo 1-1

21 ottobre 2007
Il grande equilibrio che regna in campionato si riflette anche sulla sfida tra Nardò e Locorotondo.
Il pareggio finale è l’approdo quasi naturale di una sfida il cui destino viene segnato da due regali difensivi. Un rinvio sbilenco di Formisano dà il via all’azione del vantaggio ospite, la mano malandrina di Anglani regala un rigore scaccia sconfitta ad un Nardò, mai come stavolta evanescente in avanti.
Peraltro la solita partenza al rallentatore, per la terza volta consecutiva al riposo sotto di un gol, preclude ai granata la possibilità di attendere l’attimo propizio per mettere a segno la zampata vincente.
Senza un attaccante centrale di ruolo in avanti e con un tempo regalato all’avversario, diventa impossibile ribaltare il risultato contro un avversario organizzato e solidissimo come il Locorotondo, pronto a fiondarsi velocemente, verso il fronte opposto del campo, ad ogni ripartenza.
E proprio questa caratteristica dell’avversario di turno, schierato con il 4-3-3, aveva indotto Sgobba a rimodellare assetto e uomini: 4-4-2 puro con Ricciato e Malerba a presidiare le corsie esterne difensive per frenare i rapidi attaccanti esterni blugranata De Tommaso e Serri. E Angelini a garantire una maggiore copertura sul lato destro del centrocampo con Nanè avanzato in prima linea al fianco di Presicce. Scelte che relegano in panchina il fragile e svagato Montefusco di questo inizio di campionato, ma che costringono Sgobba a richiamare tra i pali l’under Di Marco, protagonista come vedremo nel bene e nel male e comunque privo di responsabilità sul gol avversario.
L’avvio di gara è secondo tradizione al piccolo trotto. In attesa di un guizzo. Sembra quello giusto la cavalcata in area di Nanè, imbeccato dal solito Sisalli al 7’: l’attaccante siciliano si beve l’avversario diretto Anglani, ma si vede fermato da un tempestivo recupero in tackle di Palmisano, che libera in angolo.
E sugli sviluppi di quel corner il Locorotondo dimostra tutte le sue virtù nelle ripartenze. De Tommaso è un fulmine di guerra nella rapida e immediata percussione centrale e con la difesa neretina in affannoso recupero opta per un tiro dai 18 metri che sfila pericolosamente a lato.
La scena si ripete al 23’: cross di Sisalli sul quale Presicce, appostato nell’area piccola, non ci arriva di un soffio, Portoghese smanaccia e Locorotondo in men che non si dica dalle parti di Di Marco. Stavolta il diagonale di Brescia si trasforma in un assist per l’accorrente Serri, anticipato in extremis da un reattivo Di Marco, che blocca la sfera a terra.
Al terzo tentativo il Locorotondo passa.
Il canovaccio è il solito. Angolo senza esito battuto dal Nardò che viene preso di infilata. Rapido capovolgimento di fronte, Formisano sulla trequarti intercetta il passaggio di De Tommaso, ma poi rinvia sui piedi dell’avversario: stavolta De Tommaso indovina un passaggio smarcante per Serri, che scatta sul filo del fuorigioco e con un pallonetto supera Di Marco.
Nardò in svantaggio e tradizione rispettata.
Non c’è neanche il tempo di assorbire il colpo, che già si rischia il tracollo. Un Di Marco colpevolmente distratto (33’) si fa superare da un tocco di petto all’indietro di Angelini. Il pallone sta beffardamente per superare la linea bianca, quando l’ex portiere del Venosa rimedia in extremis. Si torna negli spogliatoi, per la terza domenica consecutiva, con i tifosi ad invocare i giocatori a metter fuori gli attributi.
Coro evidentemente con poteri taumaturgici perché il Nardò si ritrova anche stavolta nella ripresa. Almeno sotto il profilo della determinazione e del carattere. Non prima però di aver rischiato di nuovo il colpo del k.o. al 7’, con Di Marco a sventare in uscita la conclusione di De Tommaso al culmine di un’altra interminabile galoppata.
Macinano gioco con continuità ora i neretini: Sisalli sulla sinistra è una fonte inesauribile di idee e cross ma senza un attaccante vero in area, si stenta davvero tanto a trovare sbocchi.
All’8 il traversone di Sisalli è raccolto in piena area da Millan, che controlla e gira a rete, ma alza troppo la mira.
Ci prova anche Presicce, ma il tiro è centrale.
Poi all’11’ l’episodio che rimette in gara il Nardò. Sul cross di Millan dalla destra, Anglani è in anticipo su Presicce, ma si aiuta con una mano nel controllare il pallone.
Iodice, che nel primo tempo (16’) aveva giudicato regolare un contatto sospetto in area tra Presicce e Convertini, stavolta è risoluto nell’indicare il dischetto. In assenza di Nobile il rigorista è Sisalli, che trasforma con un tiro forte e centrale (13’).
Ci sarebbe il tempo per tentare la vittoria e il Nardò non si tira indietro. Gli uomini di Sgobba spingono tanto, producono un buon numero di cross, ma senza un ariete è lavoro inutile.
Ci prova Nanè al 18’, ma il suo colpo di testa, nel cuore dell’area di rigore avversaria, finisce altissimo.
Poi sull’ennesimo invito di Sisalli (34’), il nuovo entrato Elia non è reattivo al punto giusto per l’incornata risolutiva.
Il pareggio non corre più pericoli, nonostante la coraggiosa condotta di gara dei neretini, che alla fine ricevono l’applauso del pubblico.

Fonte: Nardocalcio.com

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