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V. Casarano: A fine stagione il futuro di Geretto

07 maggio 2008
Di: Oronzo Russo
La Gazzetta del Mezzogiorno

Casarano vive solo in funzione dell’immediato futuro.
Non potrebbe essere diversamente, a rischio di compromettere gli equilibri faticosamente raggiunti in questo finale di campionato che ha, tra l’altro, dato alla squadra la grande speranza dei play off.
Quando si chiede, infatti, all’attuale allenatore Gabriele Geretto (foto: casaranosport.it) se nella prossima annata indosserà la casacca rossoblu diventa estremamente serio e abbottonato.
«Ad una domanda del genere in questo momento è difficile rispondere - dice il tecnico ancora impegnato nella coda degli spareggi - dare una risposta o fare commenti significherebbe inficiare il lavoro di tanto tempo. Mi trovo ad avere a che fare con una società molto seria ed equilibrata. Non siamo stati sfiorati neppure dall’idea di prendere in considerazione un argomento di tal fatta. Tutti i nostri sforzi, invece, sono orientati verso l’immediato futuro, questa benedetta partita con il Bisceglie che dirà se saremo noi a continuare l’avventura dei play off oppure gli amici baresi».
Sicuramente una partita ad altissimo rischio.
«Tutte le gare, arrivate a questo punto sono difficilissime. Basta un nulla per farti cambiare la vita. Quel Vicentin? Un buon giocatore che sa farsi rispettare nell’area di rigore. Ma anche noi abbiamo da opporre qualcosa di buono. State tranquilli. Se i miei ragazzi continueranno a rispondere alle consegne, come hanno sin qui fatto, non sarà facile gabbarci».
Un lavoro certosino quello compiuto da Geretto che si è confermato un capitano di lungo corso del calcio giocato.


Dopo la partenza delle «grandi firme», con un nugolo di ragazzini ha saputo riconquistare pian piano la parte alta della classifica, garantirsi un posto nei playoff, lottare alla pari con realtà che, nel frattempo, s'erano fortificate con il mercato di riparazione.
Ma quel che più ha fatto Geretto è stata la riconquista del grande pubblico, del grande tifo che, in più occasioni, aveva mostrato segni di cedimento. Ora squadra e tifosi procedono all’unisono. A Corato c'erano svariate centinaia di supporters, c'è chi giura fossero almeno in 700. Questo significa che ci stanno le credenziali per credere ad un finale scoppiettante, pur se quanto fatto sin qui, con i resti della squadra di partenza, ha del miracoloso. Ed in gran parte, oltre alle ovvie garanzie che vogliono una società all’altezza, c'è l’opera di questo tecnico che ha saputo mettersi nel bel mezzo, senza farsi notare e dare le giuste disposizioni. Come dire che la grande professionalità non si smentisce.
Non un sergente di ferro ma un uomo che ci tiene soprattutto a tenere alta la tensione tra i suoi calciatori.
«Ma sa soprattutto far gruppo - diceva giorni or sono Mimmo Oliva - lo spogliatoio, con lui, è diventato una seconda casa. Lavoro e passione, serietà e grande dedizione. Sono queste cose che fanno un grande tecnico».
Da qui la certezza che domenica prossima col Bisceglie il Capozza supererà ogni numero di spettatori avuti nel passato.

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