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Da: La Gazzetta del Mezzogiorno
Un’ipoteca, vabbè. Ma nel calcio non si sa mai.
E allora, «massima concentrazione, massima determinazione e massimo impegno per chiudere il conto e non soffrire fino all’ultimo dei 180’».
Giuseppe Paparella (foto: asdmolfettacalcio.it) ha una certezza: a Cerignola, per gara 1 del playout di Eccellenza, è stato scritto solo il primo capitolo. Il vantaggio - secondo il centravanti del Molfetta - c’è ed è indubbio. «Ma in partite come queste non bisogna mai mollare».
Resta, anche a parere del vice presidente del club adriatico, Giuseppe De Nicolò, una buona gara giocata al «Monterisi» contro un buon Cerignola. E in un clima tutto sommato tranquillo.
Resta, anche a parere del vice presidente del club adriatico, Giuseppe De Nicolò, una buona gara giocata al «Monterisi» contro un buon Cerignola. E in un clima tutto sommato tranquillo.
Spiega il dirigente:
«C’era un numero sufficiente di poliziotti e carabinieri per una partita che si prospettava intensa e comunque a rischio. Non è accaduto nulla, la partita s’è potuta giocare tranquillamente, le uniche emozioni sono venute dal campo, come dovrebb’essere sempre».
Torniamo a Paparella. In campionato il Cerignola s’era rivelato un tabù per Vito Baldassarre e compagni: 0-3 al «Poli» il 25 novembre, in piena crisi molfettese; 2-0 al «Monterisi» il 30 marzo, a spezzare la rincorsa alla salvezza biancorossa.
Domenica è stata tutta un’altra cosa:
«Sono convinto che avremmo potuto vincere con un pizzico di fortuna in più, penso al rigore molto dubbio concesso al Cerignola, e se fossimo stati più bravi a chiudere la partita quando ne abbiamo avuto l’opportunità».
«C’era un numero sufficiente di poliziotti e carabinieri per una partita che si prospettava intensa e comunque a rischio. Non è accaduto nulla, la partita s’è potuta giocare tranquillamente, le uniche emozioni sono venute dal campo, come dovrebb’essere sempre».
Torniamo a Paparella. In campionato il Cerignola s’era rivelato un tabù per Vito Baldassarre e compagni: 0-3 al «Poli» il 25 novembre, in piena crisi molfettese; 2-0 al «Monterisi» il 30 marzo, a spezzare la rincorsa alla salvezza biancorossa.
Domenica è stata tutta un’altra cosa:
«Sono convinto che avremmo potuto vincere con un pizzico di fortuna in più, penso al rigore molto dubbio concesso al Cerignola, e se fossimo stati più bravi a chiudere la partita quando ne abbiamo avuto l’opportunità».
E qui il riferimento di Papa-gol va alla ghiotta opportunità che nel finale Giuseppe Fanfulla ha sciupato.
«A quel punto sì che potevamo festeggiare o quasi».
Il pareggio («Risultato giusto, perché il Cerignola ce l’ha messa tutta e anche in dieci ha retto bene il campo») consente al Molfetta di disporre di due risultati su tre per evitare l’onta della retrocessione. Solo la sconfitta interna spedirebbe il club del presidente Mino Spezzacatena in Promozione.
A Cerignola la squadra è stata accompagnata da un centinaio di tifosi.
Il pareggio («Risultato giusto, perché il Cerignola ce l’ha messa tutta e anche in dieci ha retto bene il campo») consente al Molfetta di disporre di due risultati su tre per evitare l’onta della retrocessione. Solo la sconfitta interna spedirebbe il club del presidente Mino Spezzacatena in Promozione.
A Cerignola la squadra è stata accompagnata da un centinaio di tifosi.
«Per il ritorno spero che lo stadio si riempia - dice De Nicolò -. Abbiamo bisogno di tutto l’apporto degli sportivi molfettesi. Purtroppo ci siamo trovati in una situazione inaspettata. Resto convinto che questa squadra non meritava di disputare i playout. Ma ormai ci siamo e dobbiamo concludere al meglio una stagione troppo altalenante».
Intanto, Giuseppe Paparella, che ha segnato l’undicesimo gol tra stagione regolare e spareggi e che insieme a Giuseppe Fanfulla (14), compone una coppia da 25 centri, ha un pensiero per il «suo» Noicattaro. In rossonero il bomber molfettese, ha giocato cinque stagioni:
Intanto, Giuseppe Paparella, che ha segnato l’undicesimo gol tra stagione regolare e spareggi e che insieme a Giuseppe Fanfulla (14), compone una coppia da 25 centri, ha un pensiero per il «suo» Noicattaro. In rossonero il bomber molfettese, ha giocato cinque stagioni:
«Sono davvero felice per loro; non dico che ero convinto della salvezza, ma ci credevo».
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