Real Altamura: L'analisi del DS Fiore

03 ottobre 2007
«È una specie di incubo. Non ci eravamo mai sbilanciati negli anni scorsi, Luigi Lorusso (patron del Real, ndr), meno che mai. Le settimane scorse, dopo gli ultimi ritocchi all’organico, ci siamo permessi di dire che possiamo puntare ai playoff. E invece, guardate la classifica».
Dino Fiore, «Pelè» per il mondo calcistico di Altamura, è il direttore sportivo del Real. La squadra altamurana giace sul fondo della classifica di Eccellenza. Stessi punti - cioè zero - del Leonessa, l’altra squadra della cittadina murgiana, quella del «-34» come saldo tra gol subiti e segnati. Una specie di record.
E da guinnes dei primati è la jella del Real. Almeno a sentire Fiore:
«Con il Locorotondo, l’altra domenica, abbiamo perso giustamente: sono stati più bravi di noi. Ma a Copertino nulla è andato per il verso giusto».
E per fortuna che Angelo Tondo aveva il radar fuori uso (due calci di rigore sbagliati) perché altrimenti sarebbe stato un altro disastro.
«I leccesi sono entrati tre volte in area di rigore: hanno fatto un gol e hanno avuto due rigori, diciamo, benevoli».
Intanto il Real perdeva Costa, attaccante al fianco di Saracino. Tudisco (il tecnico salernitano era all’esordio, dopo la separazione tra il club e Sportelli) a quel punto ha avanzato Gioielli e inserito Paolo Caputo esterno alto.
Quella di Copertino è stata la miglior partita di Martimucci, schierato interno in mediana, al fianco di Colacicco.
Forse il Real di oggi è il più attrezzato, anche se le partenze di Ciccio Caputo (protagonista a Noicattaro, in C2), di Cicotello (l'anno scorso a Fasano) e di Nanè (al Nardò con l’ex Sgobba) e i regressi di Esposito (il campano, quarant'anni a marzo prossimo, par accusare l’inesorabile passare del tempo) hanno sottratto classe.
E poi c'è l’impossibilità a schierare l’italo-argentino Righetti,
l’uomo di maggiori qualità tecniche tra i biancorossi, a complicare tutto.
Come per il «libertino» Colusso, il transfer tarda ad arrivare. Anche al tempo della comunicazione globale e satellitare, un nulla osta può metterci settimane se non mesi per percorrere il tragitto tra Buenos Aires e Roma, tra Roma e la periferia dell’impero.
Si diceva della prima di Tudisco in Eccellenza.
«Ha carisma - spiega Fiore a proposito del nuovo tecnico, siciliano di nascita, salernitano di
adozione -, ha una gran carriera di calciatore. Sportelli? Non era colpa sua, evidentemente». Domenica arriva il Noci, squadra solida, compatta, che ha regolato di misura il Cerignola (gol di Apa, errore dal dischetto di Prete). Una squadra, quella biancoverde, che cresce di
settimana in settimana.

Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno

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