Cerignola: Dinisi:"Un giorno farò nomi e cognomi"

13 maggio 2008
A cura di: Antonio Villani
La Gazzetta del Mezzogiorno

Sprofonda nel campionato di promozione il Cerignola.
L’impresa di raggiungere la salvezza nel massimo campionato regionale di eccellenza non è riuscita agli uomini del presidente Giuseppe Dinisi (foto: usdaudacecerignola.it).
Ma i foggiani non sono retrocessi domenica scorsa: la stagione negativa era, probabilmente, già segnata quando a 4 giorni (31 agosto scorso) dall’inizio del torneo non c’era ne squadra ne società.
Poi l’avvento di Dinisi con una squadra che non ha mai trovato un assetto tecnico visto l’avvicendarsi di tecnici e giocatori, ma nonostante tutto con il patron degli ofantini a prendersi coraggiosamente tutto sulle spalle e ad aggiungere «vado avanti da solo, con o senza l’aiuto dell’amministrazione e con o senza l’aiuto della cittadinanza».
Attoniti i circa 300 tifosi gialloblu che hanno seguito la squadra a Molfetta e che hanno sempre incitato i propri beniamini.
Una retrocessione, cocente, amara che non riguarda solo la squadra, ma l’intera città. E pensare che nella passata stagione, di questi tempi, si lottava per la serie D.
«Abbiamo dato tutto noi stessi – dice il massimo dirigente Giuseppe Dinisi, visibilmente scosso dal risultato - altro non potevamo fare. Peccato perché si poteva progettare il futuro con maggiore tranquillità».
Inutile chiedergli se rimarrà o meno alla presidenza della società.
«Oggi il mondo mi è crollato addosso – continua -, vorrei cancellare tutto ed avere la possibilità di avere un’altra opportunità. Ma poi a conti fatti mi rendo conto che tutto è tempo e sacrifici economici inutili».
Si tiene a stento, Dinisi vorrebbe attaccare tutti e tutto: è rimasto da solo sin dall’inizio della sua avventura.
Poi un cenno. «Un giorno farò nomi e cognomi, oggi non è il caso – racconta -, il Cerignola è rimasto solo, lasciato a se stesso e ai tifosi. Nessun aiuto nè dall’amministrazione comunale nè dagli imprenditori. Nessun aiuto, sia dal punto di vista economico che morale. La domenica quando arrivavano le multe da pagare, previa perdita della gara contro la squadra di turno, toccava a me tirare fuori altri soldi (più di 15 mila euro, ndc) e continuare a cercare di salvare il salvabile. Non so se sarò ancora a capo di questa società, ma una cosa è certa: resterò, anche senza essere il presidente della squadra, sempre vicino ai tifosi che hanno dimostrato un attaccamento viscerale per la maglia e per i colori sociali».
E sarà la settimana dei processi: Comune e imprenditori sotto tiro. Anche se tutto sembra così maledettamente in ritardo, visto che il Cerignola non è più tra le squadre dell’Eccellenza Pugliese e visto che solo l’anno scorso ha giocato fino alla fine per gli spareggi per la serie D.
Quando si dice il destino, quando si dice che il calcio prima che in campo si gioca a tavolino.

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