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LIBERTY / La verità degli ultras sulla vendita del titolo al Monopoli

08 agosto 2010
Comunicato Ultras Molfetta
Oggi, 8 agosto 2010 termina ufficialmente l'avventura del Liberty a Molfetta!
La telenovela e' durata quasi tre mesi; tre mesi di lunga sofferenza, giorni interminabili, vissuti con angoscia, durante i quali le nostre speranze di non rivivere un altro fallimento venivano alimentate e poi spente da notizie e da voci che cambiavano di giorno in giorno.
Più volte si e' arrivati alla quasi-ufficialità della vendita del titolo, più volte invece si e'arrivati alla quasi-certezza che il Liberty restasse in città.

Sono stati giorni interminabili, ma alla fine di tutto ci siamo fatti una chiara idea e ora diremo la nostra, informando tutti su come realmente si sono svolte le cose e su come un personaggio venuto dal nulla ha giocato con i sentimenti di tanti tifosi e di chi ha creduto in lui, sperando fosse la persona che dopo tanti anni finalmente avrebbe riportato il gran calcio in città.

Facile capire a chi ci si riferisce, parliamo del "signor" Canonico (NELLA FOTO IN ALTO DURANTE LA PRESENTAZIONE DELLO SCORSO ANNO), di colui che è venuto con proclami e promesse, dichiarando di essersi innamorato della città e che ci avrebbe riportato dopo più di quindici anni nelle categorie che meritiamo!
I primi segnali non positivi sul futuro del calcio d'eccellenza a Molfetta, si sono visti subito dopo le elezioni: Canonico a Molfetta ha praticamente toppato, considerando che in tutte le città vicine come ad esempio Terlizzi e Giovinazzo, ha preso molti più voti.
Ha iniziato a non fare più manifesti per la città, ad attaccare l'amministrazione comunale in merito alle condizioni del campo, a lamentarsi della non presenza di sponsor e del poco pubblico, a non pagare più i giocatori, in pratica ha iniziato...a trovare le prime scuse!

Si infatti, si tratta di scuse, poiché quando venne a Molfetta sapeva perfettamente che gli imprenditori locali erano poco interessati a investire nel calcio, sapeva che la città si era da troppo tempo allontanata dallo stadio a causa di numerosi fallimenti e delusioni e sapeva di una squadra che non c'era...ma dichiarò che non aveva bisogno di nessuno e che sarebbe andato avanti da solo!
Inoltre c'e' da ricordare come l'attacco all''amministrazione comunale fosse del tutto gratuito, poiché la stessa ad inizio anno si dichiarò disponibile ad effettuare i lavori al Paolo Poli; l'unico problema era che si sarebbe dovuto giocare alcuni mesi fuori casa, proposta rifiutata dalla società!

Ma iniziamo il racconto degli ultimi mesi di vita del Liberty Molfetta fino alla definitiva sua scomparsa e passaggio del titolo a Monopoli....

Termina il campionato, purtroppo come tutti sappiamo con tanti proclami e tanti soldi spesi, e sul futuro del calcio a Molfetta cala il silenzio più totale, poi all'improvviso, come un fulmine a ciel sereno, il giorno 30 del mese di Maggio apprendiamo da alcuni programmi televisivi e da alcuni giornali che Canonico e' interessato all'Andria Calcio e, dopo qualche giorno infatti, arriva la conferma!
Iniziano le prime preoccupazioni, non si capisce cosa ne sarà del titolo di eccellenza, la società non fa alcuna dichiarazione e siamo costretti a cercare il dialogo direttamente con Canonico, dialogo che tra l'altro rifiuta, rimandando l'incontro a data da destinarsi.
Poi, non con poca fatica, riusciamo a strappargli qualche dichiarazione: attacca l'amministrazione, dice che il calcio nella nostra città non si può fare perché il campo è un disastro, che quindi andrebbero fatti dei lavori ma il comune non vuole farli, che gli dispiaceva per noi ma che non era interessato per questi motivi a proseguire il progetto Liberty, aggiungendo tuttavia che il titolo avrebbe voluto lasciarlo in città.

A questo punto, la palla passa al sindaco, che dal canto suo conferma l'impegno del comune a effettuare lavori al vecchio Paolo Poli, promessa mantenuta di lì a poco e infatti il manto erboso viene completamente rifatto e così inizia a smontarsi una delle prime vie di fuga cercate da Canonico.
I giorni continuano a passare, cerchiamo il dialogo con imprenditori e amministratori comunali per cercare di trovare qualcuno in grado di rilevare il titolo attraverso una cordata di imprenditori locali, ma invano; si avvicinano solo il Sig. Lanza e l'ex presidente della Molfetta Calcio De Nicolo', ma le offerte vengono rifiutate e rimandate al mittente.
Con il passare dei giorni, iniziano a girare le prime voci su un accordo con il Sig.Tato' per il passaggio del titolo a Monopoli; cerchiamo di avere un ulteriore confronto con Canonico, che raggiungibile solo telefonicamente nega questa trattativa dando la colpa ai giornali che a suo dire pubblicavano semplici dicerie. Intanto i giorni passano, l'accordo Canonico-Tato' salta definitivamente e i termini per le iscrizioni al campionato si avvicinavano inesorabilmente e con essi l'ansia e la frustrazione di tutti noi tifosi.
Qualche giorno prima della scadenza sembrava esserci la svolta definitiva: un accordo fatto tra Canonico, il sindaco e altri consiglieri comunali intervenuti in prima persona per cercare di trovare una soluzione. Canonico comunica ad alcuni di noi, casualmente riusciti a trovarlo in città, di aver iscritto la squadra e rassicura sulla situazione dicendo che Molfetta avrebbe avuto una squadra e che molti giocatori sarebbero arrivati da Andria.

Il giorno dopo l'ennesimo intoppo: Canonico aumenta le richieste esigendo qualcosa in cambio come una sponsorizzazione comunale di 150 mila euro o garanzie di partecipazione ai lavori allo stadio e nella futura cittadella dello sport, proposte naturalmente rifiutate dal sindaco Azzollini. Intanto però era riuscito ad avere il nulla osta del campo, indispensabile per iscrivere la squadra e per non perdere il titolo.
Successivamente Canonico ci contatta e nuovamente attacca l'amministrazione, chiedendo di contestarla con la chiara volontà di spingerci a credere che ci stanno lasciando soli e che sia solo loro la colpa del mancato accordo, ma ormai la situazione inizia a chiarirsi: non gli è mai interessato minimamente lasciare il titolo in città, cosa che per altro aveva promesso di fare, ma il suo vero intento è sempre stato chiaramente dare il titolo a chi gli avesse offerto di più, che fosse Monopoli o Molfetta. Iniziano a scoprirsi le carte e gli sporchi ultimi tentativi di salvare la faccia e di cercare di guadagnare quanto più possibile dal titolo di eccellenza.

Il Liberty sembrava quindi andare verso morte sicura visto che nessuno si faceva avanti per rilevarlo, quando all'improvviso rispunta la trattativa con il Monopoli. Quest'ultima ad un passo dalla conclusione era sfumata all'ultimo secondo, a causa del mancato accordo politico con l'on. Zazzera che, in una dichiarazione su Monopolilive, attaccava duramente Canonico, reo di essersi ritirato dalla trattativa perché indispettito dal mancato passaggio da parte dello stesso Zazzera nel suo partito politico del consiglio regionale. Dopo alcune ore che fa Canonico?!?...ovviamente si riavvicina ad alcuni consiglieri comunali di Molfetta, dicendo di aver trovato 3 imprenditori baresi desiderosi di far continuare il calcio a Molfetta, la notizia fa il giro della città e trova conferma anche su numerosi media locali e non, inoltre lui stesso raggiunto telefonicamente conferma la notizia e garantisce che il titolo sarebbe rimasto a Molfetta.
Finalmente sembrava essere giunta la fine di un incubo, sembrava che dopo tanti giorni di sofferenza si fosse riusciti a salvare la situazione, ma era solo uno sporco gioco al rialzo.
Canonico pensa "bene" di prendere in giro tutti a Molfetta, mettendo fretta e cercando nel contempo di far alzare l'offerta da parte del Monopoli,cosa che infatti succede permettendo l'ennesimo passaggio del titolo: da Bari a Molfetta…a Monopoli!!
La futura società biancoverde si chiamerà infatti così, il "signor" Canonico ha pensato bene di iscrivere la squadra con il nome Liberty, conscio del fatto che, a seconda delle offerte, si sarebbe aggiunto il nome della città di destinazione.

Ognuno da questo racconto può farsi una sua idea su cosa sia diventato il calcio e su come la passione di noi tifosi e il nostro amore verso la maglia sia stato completamente ignorato e usato per raggiungere scopi personali; non ci sentiamo di attaccare l'amministrazione comunale che forse poteva fare di più ma che comunque non è stata ferma e non ha preso in giro noi tifosi, dichiarando da tempo la propria posizione e non cambiando le carte in tavola.
Tempo fa abbiamo già lanciato un appello alle tante società che il prossimo anno militeranno in promozione e in prima categoria, invitandole ad unirsi in un progetto unico, serio e a lungo termine e oggi rinnoviamo l'invito, ribadendo che siamo pronti a ripartire da categorie inferiori che di certo non meritiamo, ma che per ora purtroppo rappresentano l'unica soluzione possibile.

Se si creeranno queste condizioni torneremo in gradinata, altrimenti non smetteremo comunque di lottare e cercheremo di tornare un giorno o l'altro nel posto che ci spetta!

9 commenti:

to ha detto...

finalmente Canonico ha gettato la maschera, fino alla settimana scorsa ha continuato a prendere in giro una citta, non soltanto i tifosi come me, diceva non vi preoccupate ha già pronta una rosa di 25 giocatori, ho già la sede del ritiro, ed invece aveva già venduto il titolo, sbaglio o per vendere un titolo c'è bisogno di un notaio e essendo stata data la notizia della vendita la domenica, quale notaio è aperto il sabato o la domenica ? o addirittura questo periodo di ferie ? mentre diceva una cosa nè faceva una altra da buon politico, e così come ha fatto in politica, saltando da un partito all'altro, ha fatto nel calcio saltanto da una citta all'altra. Avrebbe fatto una figura migliore, rilasciando un comunicato qualsiasi anche dicendo che, essendo ambizioso, e come è giusto che sia, andava ad Andria perchè è una piazza migliore e che gli permetteva la prima divisione, avremmo capito e accettato perchè e un suo diritto

Mamello ha detto...

Mi permetto intervenire, quando è calato il sipario sul palcoscenico del "Liberty Molfetta" per alcune considerazioni, al quale un uomo dovrebbe avere il coraggio di rispondere.
Non può esimersi, visto che è anche un "personaggio politico".
1 - chi lo aveva invitato a portare la squadra nella nostra città?
2 - era a conoscenza del fatto che Molfetta, quando altre città non conoscevano la forma del pallone, era un grande baluardo, calcisticamente parlando, per tutta la Puglia?
3 - sapeva che il campinato appena concluso lo ha voluto perdere solo lui, affidando la squadra, e per giunta in momenti focali del torneo, a 3 diversi allenatori?
4 - si è reso conto che i molfettesi non lo hanno seguito, come pretendeva, e che non può vantarsi di aver preso in giro perchè sapevano chi era?
5 - questo punto è ancora più importante, non solo per i molfettesi, ma per la Puglia tutta: con la stessa serietà governa, e continuerà a farlo, la nostra amata Regione?
Sono veramente preoccupato, visto che, da qualche parte, si è ventilata l'ipotesi che possiamo fare la fine della Grecia!
La Puglia tutta, compresa la nuova città di adozione (sarà l'ultima?) attende risposte.
Grazie per i chiarimenti che vorrà fare.

Igor ha detto...

I latini dicevano che la verità è nel mezzo, per cui ritengo che anche la tifoseria (non gli ultras) di Molfetta sempre poco presente allo stadio abbia le proprie colpe. Gli imprenditori totalmente assenti.Idem l'amministrazione comunale. Il campionato 2010-2011 avrebbe visto inoltre giocare sullo stesso campo 1 squadra di eccellenza e 2 di promozione: su quel terreno è facile immaginare in quali condizioni. Forse per correttezza diciamo che nn vi erano più forse la prerogative per fare calcio ad un certo livello, tenuto conto che mecenati nel calcio non ve sono, ma solo imprenditori. Una stagione esorbitante dal punto economico, senza nessuna voce di ricavi, probabilmente basta e avanza.Nel calcio tutte le componenti devono fare la propria parte se si vuole arrivare a certi livelli: la storia recente di società fallite di B - C1 - C2 insegna.Certo se da Molfetta tutti vanno via un motivo ci sarà.Bisogna riflettere su questo ed eventualmente capire e ripartire. Inoltre non vedo nessuna attinenza con la politica: i riferimenti penso siano del tutto gratuiti e fuori luogo.Non credo che Canonico abbia il potere di fare diventare la Puglia e l'Italia come la Grecia e viceversa.

to ha detto...

mi spiace igor, ma mai come questa volta la verità non è nel mezzo, ti ricordo alcune cose importanti, a Molfetta i mille tifosi si raggiungevano tranquillamente e ciò per una squadra che non si chiamava Molfetta e che non aveva neanche tentato di chiamarsi così non è poco, sugli imprenditori ti do ragione ma era stato Canonico stesso a dire che non li voleva,per il campo, per regolamento non possono giocare più di due squadre sullo stesso campo e comunque l'amministrazione comunale sta provvedendo alle riparazioni necessarie. Vero che a Molfetta sono poche le persone in grado di mantenere una squadra ad alti livelli, ma non mi sembra che i presidenti delle altre squadre siano del posto, forse solo a Bisceglie, quelli che sono andati via da Molfetta lo hanno fatto sempre dopo alcuni campionati non dopo uno solo, latinenza con la politica c'è perchè sia lui che De Nicolò sono andati via dopo non aver preso i voti che si aspettavano alle elezioni. Mamelo nel tuo commento ho letto la frase "al quale un uomo", ti ricordo che l'uomo va via salutando.

Mamello ha detto...

Mi permetto ribattere a Igor, solo per alcune puntualizzazioni, visto che ha assunto le visti di avvocato difensore, anche se ritengo, solo ed unicamente difensore politico, il che è peggio!

"I latini dicevano che la verità è nel mezzo, per cui ritengo che anche la tifoseria (non gli ultras) di Molfetta sempre poco presente allo stadio abbia le proprie colpe. Gli imprenditori totalmente assenti.Idem l'amministrazione comunale."

Non era a conoscenza il presidente che il Molfetta Calcio era finito a Putignano, proprio per l'atavica assenza di tutti?

"Il campionato 2010-2011 avrebbe visto inoltre giocare sullo stesso campo 1 squadra di eccellenza e 2 di promozione: su quel terreno è facile immaginare in quali condizioni. Forse per correttezza diciamo che nn vi erano più forse la prerogative per fare calcio ad un certo livello, tenuto conto che mecenati nel calcio non ve sono, ma solo imprenditori. Una stagione esorbitante dal punto economico, senza nessuna voce di ricavi, probabilmente basta e avanza. Nel calcio tutte le componenti devono fare la propria parte se si vuole arrivare a certi livelli: la storia recente di società fallite di B - C1 - C2 insegna.Certo se da Molfetta tutti vanno via un motivo ci sarà. Bisogna riflettere su questo ed eventualmente capire e ripartire."

Con l'arrivo a Molfetta, non aveva affermato che poteva, doveva e voleva fare tutto da solo e gli sarebbe stato sufficiente che l'Amministrazione comunale gli mettesse in ordine lo stadio (cosa, peraltro, che è stata fatta quest'anno, proprio per soddisfare le sue richieste)?
Inoltre, quale sarebbe stato il calcio ad un certo livello: l'Eccellenza?
A Molfetta ci sono mai stati mecenati nel calcio?
La vendita del titolo non rietra in quella categoria?
Chi, quando, e da dove e ricomincerà?

"Inoltre non vedo nessuna attinenza con la politica: i riferimenti penso siano del tutto gratuiti e fuori luogo. Non credo che Canonico abbia il potere di fare diventare la Puglia e l'Italia come la Grecia e viceversa."

E' un caso che una squadra pugliese, a cui fa menzione, ave un rappesentante di stessa estrazione?

Mi fermo a questo punto, precisando che non ho alcun interesse a ribattere, qualunque possano essere gli eventuali commenti.

Mamello ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Mamello ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
TAURISANO CLUB ha detto...

questo calcio fa schifo, l'eccellenza fa schifo!!!!

Mamello ha detto...

Concordo sul fatto che il calcio fa schifo, con l'unica variante che non è solo l'Eccellenza, ma tutto, ad ogni livello!
Sono convinto che fra qualche anno il giocattolo più bello che avevamo in Italia verrà riposto in soffitta, tra le cose vecchie ed inutili.