di SILVIO DI PASQUA
La definizione di mister x pare calzi a pennello per il complesso lucerino dopo il quinto pari consecutivo, il nono complessivo, su ventuno gare sin qui disputate.
La definizione di mister x pare calzi a pennello per il complesso lucerino dopo il quinto pari consecutivo, il nono complessivo, su ventuno gare sin qui disputate.
«Non che la squadra non dia il massimo per conquistare i tre punti - sostiene il DS degli svevi, Giovanni Serrano - ma i pareggi ottenuti spesso sono risultati anche giusti, contro squadre blasonate che ci temono e mettono in campo le maggiori energie per portare a casa un risultato utile. Non scordiamo che, ormai, siamo una bella realtà del torneo e il livellamento dello stesso non permette a nessuno di vivere sugli allori. Certo, alcune divisioni della posta potevano essere altrettante vittorie, ma si rischiava di rimanere anche a mani vuote senza la reazione dei ragazzi. Si può dire che non vinciamo da qualche turno, ma c’è anche da considerare che nemmeno subiamo sconfitte da tempo e questo va a merito della squadra, che è in serie positiva da alcuni turni in una continuità di risultati che poche compagini possono permettersi. Non è che ci imponiamo una politica dei piccoli passi, perché in campo andiamo sempre per ottenere il massimo e, del resto, di fronte ci sono anche gli avversari che, per un verso o per l’altro, lottano per traguardi e posizioni che, sia in vetta che in coda, non sono per niente definite. Ecco, perché, dobbiamo essere saggi a mantenere le distanze dalla zona minata, smuovendo ogni domenica la classifica, senza dimenticare che solo quattro lunghezze ci separano dall’ultima posizione utile per approdare ai play off».
La lunga disamina del direttore sportivo biancoceleste, tornato ad inizio stagione ad offrire i propri servigi alla dirigenza sveva, è quasi uno sfogo verso quei critici che vedono il bicchiere mezzo vuoto a dispetto di una realtà che ha offerto più di quanto preventivato ad inizio annata.
«Chi non vorrebbe ottenere di più - dice Serrano - ma dobbiamo essere realisti e apprezzare quanto società e staff tecnico hanno finora ottenuto, pur senza il giusto sostegno di un pubblico adeguato alle ambizioni. Le partite interne, eccetto per i soliti affezionati tifosi, è come se lo giocassimo in trasferta e bastano pochi sostenitori ospiti per galvanizzare i nostri avversari. Siamo apprezzati da tutte le altre Società, però per far ancor più bello il giocattolo costruito c’è bisogno di maggior calore sugli spalti e il necessario supporto economico agli sforzi societari».
(G.d.M.)
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