Nardo' - Massafra: I commenti dei protagonisti

24 novembre 2009
di MICHELE PICCIONE
Le luci della ribalta nel dopopartita sono tutte per Luciano Volturno (nella foto a sinistra durante l'esultanza). Non poteva esserci modo migliore per il fantasista potentino dal nobile pedigree per dare un calcio definitivo alla cattiva sorte, materializzatasi sul finire dello scorso campionato con un gravissimo infortunio. Una lunga convalescenza, domenica scorsa il ritorno in campo dopo otto mesi, oggi la punizione vincente da tre punti a sancire la definitiva rinascita.
E’ uomo di poche parole Volturno, poco propenso alla ribalta mediatica nonostante i suoi trascorsi in cadetteria, ma di certo il suo cuore è ancora in subbuglio quando si presenta in sala stampa.

“Cosa devo dirvi - attacca - si tratta di sensazioni difficili da raccontare, ma che mi accompagneranno per tutta la vita. Segnare il gol vittoria, rompere l’incantesimo di una partita che sembrava stregata, al ritorno in campo dopo tanti mesi di assenza è una favola che diventa realtà. Mi ripaga di tanti sacrifici, di tanto lavoro fatto per tornare utile a questa squadra. Una gioia così immensa che non sono riuscito a trattenere le lacrime. Un enorme ringraziamento non posso che rivolgerlo alla società che ha creduto in me e mi dato il tempo e la possibilità di recuperare da un gravissimo infortunio”.
Poi confessa che quel gol lo aveva già intravisto nel momento in cui l’arbitro ha fischiato l’intervento falloso su Irace.
“In quel momento ero già sicuro di segnare. Tanto che mi sono avvicinato a Tartaglia e gli ho detto “calcio io e faccio gol”. Ero davvero convinto che il pallone sarebbe entrato in rete. Ho calciato deciso in porta sul primo palo, anche perché ho visto che il portiere era spostato sulla destra”.

Se Luciano Volturno era convinto di far gol, Alessandro Longo (nella foto a sinistra) invece rivela che per tutta la settimana aveva ripetuto ai suoi che il Massafra sarebbe stato un avversario ostico e rognoso. Chissà se aveva previsto anche l’ennesimo finale thrilling.
“Ai ragazzi avevo detto che da qui alla fine del girone d’andata quella contro il Massafra sarebbe stata la gara più ostica. Per noi è più complicato affrontare le squadre meno attrezzate che giocano in serenità e non hanno nulla da perdere, piuttosto che le big del torneo. E le difficoltà che abbiamo incontrato oggi conferma questa mia tesi. Bravissimo Carrano che ha disposto la sua squadra in campo con grande sagacia ed esperienza. E’ sempre difficile demarcare una linea di confine tra meriti e demeriti delle due squadra. Io ritengo che nel primo tempo siano stati bravissimi i nostri avversari a impedirci di esprimerci sui nostri standard abituali”.
Poi alla lunga qualità ed esperienza hanno finito con il prevalere.
“Penso che nessuno possa dire che la nostra vittoria non sia stata meritatissima - avverte il tecnico neretino - Certo abbiamo rischiato di pareggiare, nonostante le cinque limpidissime occasioni da rete create nel secondo tempo, fallite per indecisione o poca lucidità sotto porta. Questi tre punti ci servono per affrontare in tranquillità la gara di domenica prossima a Trani. Ma noi con le grandi diamo il meglio. A chi qualche settimana sospendeva il giudizio sul valore del Nardò in attesa degli scontri diretti, vorrei ora ricordare che abbiamo battuto il Terlizzi e con una squadra dimezzata abbiamo sfiorato il colpaccio a Molfetta”.

E’ nervosissimo l’eterno Angelo Carrano (nella foto a sinistra) e svela i motivi delle proteste che ha riversato sul direttore di gara dopo il 2-1 del Nardò.
“La punizione su Irace poteva pure starci, ma l’arbitro doveva concedere una punizione in nostro favore qualche istante prima per un fallo su Morelli. E se anche l’arbitro non lo ha visto, non poteva sfuggire al guardalinee che si trovava ad un metro. E invece i due hanno giocato allo scaricabarile e poi sulla punizione il Nardò ha trovato la vittoria”.
Il tecnico tarantino giudica la sconfitta una punizione eccessiva per il suo Massafra, presentatosi alla sfida con la capolista con numerose assenze.
“Un palo e un gol nel primo tempo, un’altra occasione clamorosa mancata da Piccolo sull’1-1. Se fosse finita in parità non ci sarebbe stato nulla da dire. Ed eravamo privi di giocatori importanti come Turi, Zangla e Taurino, mentre per far posto agli under abbiamo dovuto rinunciare al portiere senior Minno. Pensate che abbiamo chiuso la gara con 5 under in campo. Poi è chiaro che nell’ultima mezzora la squadra per mancanza di serenità e personalità ha patito la pressione del Nardò non riuscendo a tener palla. E così è naturale il Nardò, che è squadra di tutt’altro spessore per qualità ed esperienza rispetto a noi e peraltro ha un tecnico che riesce a farla giocare anche bene, ci abbia messo in difficoltà creando un certo numero di palle gol”.

(Nardocalcio.com)

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