di Graziano Fonsino
Un paio di giorni ancora e la situazione dovrebbe cominciare a mostrare segni di risveglio.
La voce di Vittorio Libero (nella foto), direttore storico della società massafrese, è quella di chi parla col cuore in mano. Anni passati tra campo e spogliatoi, accompagnando ogni domenica la squadra giallorossa.
Non si espone sulla situazione, fa i conti di quanto manca e delle possibilità che ha il Massafra di ripartire: «Purtroppo al momento siamo in alto mare, in questa situazione che ancora non si chiarisce. Tutti aspettavano la scesa in campo di questa cordata di imprenditori tarantini, che invece alla fine si sono tirati indietro. Siamo ad agosto e in ritardo, ed il 30 abbiamo la Coppa Italia, contro una squadra di Eccellenza. Per questo abbiamo bisogno di costruire subito la squadra e metterci quanto prima al lavoro».
A dirsi sembra facile. Poi ti guardi intorno e ti accorgi che tutto è molto complicato: «Bisogna che ci si metta subito in moto. I nostri dirigenti sono in grado di fare una squadra competitiva anche in pochi giorni. Bisogna però mettersi d’accordo».
A Libero non piace l’idea della squadra fatta di giovani. Troppo rischioso: «Tutto dipende da quello che si vuole fare, dagli obiettivi che si vogliono raggiungere e dal programma da sviluppare. Quest’anno ci saranno 4 retrocessioni certe. Se allestiamo una squadra di giovani e poco competitiva rischiamo grosso. Bisogna allestire una squadra che possa competere».
Il rischio, evidente, è che si rivivi l’annata dell’ultima retrocessione dall’Eccellenza alla Promozione. Una stagione terribile, che nessuno vorrebbe rivivere.
Ai dirigenti, intanto, un’idea era venuta. Dare a Vittorio Libero il mandato da presidente ed affidarsi a lui per la prossima stagione. «Me l’hanno chiesto, ma non accetto».
E allora bisognerà attendere ancora.
Un paio di giorni ancora e la situazione dovrebbe cominciare a mostrare segni di risveglio.
La voce di Vittorio Libero (nella foto), direttore storico della società massafrese, è quella di chi parla col cuore in mano. Anni passati tra campo e spogliatoi, accompagnando ogni domenica la squadra giallorossa.
Non si espone sulla situazione, fa i conti di quanto manca e delle possibilità che ha il Massafra di ripartire: «Purtroppo al momento siamo in alto mare, in questa situazione che ancora non si chiarisce. Tutti aspettavano la scesa in campo di questa cordata di imprenditori tarantini, che invece alla fine si sono tirati indietro. Siamo ad agosto e in ritardo, ed il 30 abbiamo la Coppa Italia, contro una squadra di Eccellenza. Per questo abbiamo bisogno di costruire subito la squadra e metterci quanto prima al lavoro».
A dirsi sembra facile. Poi ti guardi intorno e ti accorgi che tutto è molto complicato: «Bisogna che ci si metta subito in moto. I nostri dirigenti sono in grado di fare una squadra competitiva anche in pochi giorni. Bisogna però mettersi d’accordo».
A Libero non piace l’idea della squadra fatta di giovani. Troppo rischioso: «Tutto dipende da quello che si vuole fare, dagli obiettivi che si vogliono raggiungere e dal programma da sviluppare. Quest’anno ci saranno 4 retrocessioni certe. Se allestiamo una squadra di giovani e poco competitiva rischiamo grosso. Bisogna allestire una squadra che possa competere».
Il rischio, evidente, è che si rivivi l’annata dell’ultima retrocessione dall’Eccellenza alla Promozione. Una stagione terribile, che nessuno vorrebbe rivivere.
Ai dirigenti, intanto, un’idea era venuta. Dare a Vittorio Libero il mandato da presidente ed affidarsi a lui per la prossima stagione. «Me l’hanno chiesto, ma non accetto».
E allora bisognerà attendere ancora.
(C.d.G.)
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